di ROSA DANIELA GRAMBIALE*
ll Magnifico Rettore dell’UMG, Prof. Giovambattista De Sarro ha proposto la creazione di un ospedale COVID nella struttura che dal 1987 al 2006 ha ospitato il Policlinico Universitario, prima che fosse trasferito nella nuova sede di Germaneto.
La proposta del Magnifico ha trovato il favore dell’intera classe politica catanzarese con al fianco la cittadinanza, escluso il dott. Zuccatelli.
Prima che il SARS-CoV2 facesse il proprio ingresso nella nostra Regione, egli non aveva avuto neanche la cortesia di far visita al personale sanitario del policlinico universitario, lo stesso che in questi giorni si sta occupando con abnegazione ai Pazienti con COVID-19.
Nella dichiarazione odierna, dopo il tour nell’ex Villa Bianca, il dott. Zuccatelli ha continuato a sostenere che l’edificio C dell’università possa essere la miglior soluzione, dimenticando o non sapendo che nello stesso edificio vi sono: i laboratori che servono l’intera struttura, la mensa per gli studenti, aule didattiche, mentre la rianimazione è sita nell’edificio A e le sale radiologiche nell’edificio B, il che significherebbe il coinvolgimento dell’intera struttura sanitaria e non.
Ancora peggio dell’ibrido che attualmente si ha nel solo edificio A.
Se il Dott. Zuccatelli avesse a cuore la tutela della popolazione catanzarese e non solo, avrebbe dovuto immediatamente prendere atto che la proposta del Magnifico risponde a quelle direttive che l’OMS, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, hanno diramato per contrastare il contagio da questo virus, per molti aspetti ancora non completamente noto, con il quale molto probabilmente dovremmo convivere almeno fino all’arrivo del vaccino. Per quest’ultimo i tempi sono ancora molto lunghi e non è detto che possa essere efficace, dal momento che questo virus si modifica molto rapidamente al pari dei virus influenzali.
Inoltre, proprio oggi il Presidente del Consiglio, Conte, ha dichiarato che ogni Regione deve dotarsi di un Centro COVID. Il dott. Zuccatelli, oltre a non essere d’accordo con il Magnifico Rettore, sembra non essere neanche in accordo con il primo ministro. La necessità di avere un ospedale COVID risponde alle stesse esigenze che hanno determinato la costruzione di un ospedale dedicato in meno di 10 giorni in Cina o la trasformazione in tempi brevi di strutture fieristiche al fine di isolare gli infetti dal resto dei pazienti che, purtroppo, continuano ad ammalarsi per altre patologie anche in tempi di SARS-CoV2.
Un ospedale COVID permetterebbe che le altre strutture sanitarie cittadine possano dedicare la propria attività a pazienti affetti da altre patologie.
Nella ex Villa Bianca sono presenti sale radiografiche, laboratori, sala di rianimazione, sale chirurgiche, stanze di degenza che andrebbero esclusivamente attrezzate. Inoltre, l’attuale sede che ospita la medicina legale - che risulta isolata dall’intera struttura - potrebbe essere destinata a centro TRIAGE e postazione 118.
Da non trascurare la presenza dell’eliporto, tre ingressi esterni separati ed altrettanti per accedere all’interno della struttura.
Se in pochi giorni è stato possibile allestire ospedali COVID con spazi per il triage, camere singole per infetti non gravi e terapie intensive e radiologie con TAC mobili in strutture non nate come sanitarie, il dott Zuccatelli dovrebbe spiegare alla cittadinanza catanzarese e calabrese come mai non sia possibile RIATTIVARE una struttura che ha funzionato perfettamente fino a pochi anni prima e che risponde alle caratteristiche per ospitare pazienti da isolare.
Il dott. Zuccatelli non sa, oppure finge di non sapere che l’elevato numero di contagi e purtroppo di morti verificatisi in Lombardia si la conseguenza della contemporanea presenza, superiore ai 15 minuti, negli studi dei medici di medicina generale e nelle sale di attesa dei Pronto Soccorso.
Abbiamo imparato a nostre spese – i medici deceduti sono ad oggi 168 - che soggetti asintomatici o paucisintomatici sono in grado di trasmettere l’infezione e, pertanto, nel sospetto si rende necessario l’isolamento.
Quale migliore opzione se non una struttura con le caratteristiche della ex Villa Bianca?
Per contrastare la tubercolosi furono creati i sanatori. Per contrastare la pandemia è necessario fare altrettanto. Esaurito questo compito, la struttura potrà diventare un centro di riferimento regionale per la cura delle malattie infettive, che sarebbe un primo passo verso quella integrazione delle elevate professionalità presenti nella nostra città.
Non sarà per caso che il non voler attivare quale ospedale COVID l’ex Villa Bianca sottenda la mancata volontà dell’Amministrazione della Mater Domini di non spostarsi dalla città verso il campus?
Da medico, auspico che si giunga in ogni caso ed in tempi brevissimi ad una giusta soluzione nell’interesse dell’intera popolazione calabrese.
*Professore di Reumatologia all’UMG e Presidente Nazionale CIPUR,
Coordinamento Intersedi Professori Universitari di Ruolo
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