di MASSIMO PINNA
Non si arresta la mobilitazione per la oramai nota vicenda della sospensione (la chiusura sembrerebbe scongiurata) del Centro di Riabilitazione Territoriale di Squillace, afferente all’Asp di Catanzaro.
La riunione di sabato scorso nella sala consiliare del municipio squillacese tra primi cittadini, amministratori, esponenti politici e della società civile, ha prodotto un' ulteriore iniziativa.
I sindaci di Squillace (Pasquale Muccari); Amaroni (Luigi Ruggiero); Girifalco (Pietrantonio Cristofaro); Palermiti (Domenico Emanuele); Stalettì (Alfonso Mercurio) e Vallefiorita (Salvatore Megna) hanno costituito un Comitato spontaneo, risoluti e determinati nell'ottenere la riattivazione di questo importante servizio e con l’obiettivo di assicurare la tutela del diritto alla salute dei Cittadini del comprensorio, affrontandone la problematica ad ampio raggio nell'ottica di potenziare il Polo Sanitario Territoriale dell’Asp di Catanzaro che ha sede a Squillace.
Ad oggi, sottolineano i sindaci, l'Asp di Catanzaro non ha ancora comunicato nessuna decisione in merito all'attività del centro di riabilitazione. Che dunque, rimane ancora chiuso.
Queste le ragioni alla base della nota congiunta indirizzata al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, al direttore generale facente funzioni dell’Asp di Catanzaro, Ilario Lazzaro,e al responsabile del Distretto Sanitario di Soverato Maria Concetta Loprete, con la quale, tra l' altro, si richiede un incontro per affrontare (e risolvere) le questioni sanitarie del territorio.
"Continueremo a vigilare e tenere sotto controllo, con attenzione costante, l’evolversi della situazione – si sottolinea in una nota -. Questo è un atteggiamento collaborativo, incentrato sulla ineludibile volontà di fare nostra qualsiasi proposta giunga dalle autorità competenti a cui ci siamo rivolti".
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