di FRANCESCO IULIANO
Una raccolta di aneddoti, di ricordi ma anche di progetti, di consigli per i giovani e, soprattutto, la speranza che la politica cambi in un futuro prossimo.
C’è tutto questo nel libro del senatore Pier Ferdinando Casini, ’C’era una volta la politica’ presentato, questa sera in occasione dell’incontro allestito nella sala congressi dell’Hotel Guglielmo.
A dialogare con l’autore, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
Con Pier Ferdinando Casini anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto ed il senatore e capogruppo al Senato del Partito Democratico, Nicola Irto.
In apertura Pier Ferdinando Casini accenna un episodio contenuto nelle prime pagine del libro.
“Ci sono momenti – ha raccontato – in cui tutto torna: i mille pezzi del puzzle vanno al loro posto e la visione si apre nitida davanti a noi. Come il sereno che arriva dopo un temporale. Il 29 gennaio del 2022, entrando nell’aula di Montecitorio per votare il bis di Sergio Mattarella e poi assistere alla sua proclamazione, ho ricevuto un applauso caldo e inaspettato. Quell’accoglienza calorosa è stata come il pezzo mancante di un puzzle che completa il quadro, regala l’immagine finale, la soddisfazione di aver compiuto il proprio dovere fino in fondo. Ai giovani dico di non avvicinarsi a questa attività basandosi sul pregiudizio che la politica sia detestabile. Ci sono giovani del Movimento 5 Stelle che sono entrati nel Palazzo, lavorano in Parlamento ed al Governo e capiscono che la politica non è quella che pensavano che fosse. Quindi gli dico: fatevi quindi delle convinzioni forti, ma non basate mai sui pregiudizi le vostre azioni: tantomeno le vostre azioni politiche».
Sollecitato da Giuseppe Soluri, Casini fa poi una riflessione sull’attuale momento della politica italiana.
“Oggi - ha aggiunto Pier Ferdinando Casini - c’è la necessità di ricreare una buona politica basata sulla professionalità, sulla conoscenza dei problemi, sul radicamento territoriale sulla formazione politica. Tutto questo, a parte di una stagione che non c'è più ma che deve tornare perché la politica è indispensabile per risolvere i problemi. Non c'è un meccanismo diverso. Per me è assolutamente necessario che si restituisca ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri parlamentari. Questo me lo auspico. Vorrei che ci fosse una riforma elettorale bipartisan per reintrodurre le preferenze. Rimettere nelle mani dei cittadini lo scettro rispetto a quelle dei capi partito”.
Tanti i tanti argomenti trattai, anche quello sulla formazione delle classi politiche ed il rapporto tra i tempi rapidi e la comunicazione sui social. “I social - ha commentato - sono una alterazione della realtà, non sono la realtà. Se noi pensiamo che chi compulsa la rete abbia sempre ragione, allora non abbiamo capito niente. Può avere ragione, e la rete è uno strumento fondamentale anche per la politica. Ma la politica che diventa subalterna alla rete, è la morte della politica”.
Sul libro di Pier Ferdinando Casini c’è poi un richiamo alla politica, alla formazione, alla competenze ed alla professionalità. Argomenti ai quali il presidente Roberto Occhiuto ha commentato dicendo che “c'è l'idea sbagliata che per fare politica non si debba essere necessariamente competenti. Niente affatto. Se per fare il medico o l’ingegnere bisogna studiare ed essere capace di affrontare le questioni che la propria professione richiede, la stessa cosa vale per chi vuole fare politica. Un’attività complessa dove si deve essere capaci anche di saper cambiare registro e non pensare che tutto si risolve nelle stanza della politica. Per poter e saper affrontare i problemi, bisogna avere il piglio di chi decide, talvolta anche non tenendo conto delle ragioni politiche”.
Per Nicola Irto, quello scritto da Pier Ferdinando Casini “è un libro autobiografico ma anche capace di analizzare il momento politico dell’Italia e del cambiamento politico che c'è stato tra la prima e la seconda Repubblica, con l'arrivo del cosiddetto populismo mediatico e politico. Un’ analisi a tutto tondo di una personalità politica che racconta anche la sua recente rielezione nelle fila del centrosinistra che completa il suo quarantennio in politica, con una candidatura che non è stata imposta o nominata. Una candidatura arrivata in un collegio, quello di Bologna, dove ha fatto una campagna elettorale porta a porta, strada per strada. Un libro importante, autorevole, forte che può essere d'aiuto per una riflessione politica anche sull'attualità e sul futuro”.
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