di TERESA ALOI
Mostra orgoglioso la sua divisa e quando parla della sua professione gli brillano gli occhi. Antonio Paonessa di professione fa lo spazzacamino. E' molto magro - una delle caratteristiche che bisognava, e ancora oggi bisogna, possedere per fare questo mestiere è proprio l'essere longilinei per poter entrare agevolmente nella canna fumaria e pulirla - ma ha la forza di un leone.
Entra e esce nei caminetti, sfidando fatica e caldo torrido. Ma senza sporcarsi troppo. E soprattutto, senza sporcare.
L’uomo che si cala dal tetto e sbuca nel caminetto di casa, col volto annerito dalla fuliggine, oggi è solo un ricordo dei secoli scorsi, una “leggenda”, a tratti romantica.
Già. Proprio l’omino armato di spazzole di ferro e il corpo coperto di fuliggine, celebrato da Bert nel celebre film “Mary Poppins”- lui che viveva tra i tetti infilandosi nelle canne fumarie in cambio di pochi soldi, oggi non si reclamizza con il passaparola, ma affigge volantini con il suo cellulare e banner su internet. Eppure, la poesia della professione è rimasta però intatta.
Siamo a Gimigliano, paese alla porte del capoluogo. E' qui che Antonio dà forma al suo sogno. "Ho iniziato a fare lo spazzacamino 26 anni fa, con una spola e 10 aste".
Non è stato facile "sfidare" i commenti e l'ironia della gente del posto. "Mi prendevano in giro - ricorda -perché ero sempre nero". Per molti era Calimero, il pulcino piccolo e nero, protagonista nel carosello dello spot della Mira Lanza.
Ma Antonio non demorde e va per la sua strada. Inseguire e soprattutto realizzare il suo sogno viene prima di tutto. "Avere contatti con la gente è meraviglioso e quando vado dai clienti ho sempre il sorriso sulla bocca. Loro mi vedono e si mettono le mani nei capelli per paura che si sporca tutto. Ma io li rassicuro e quando finisco il mio lavoro tirano un respiro di sollievo". Perché "una delle mie soddisfazione è lasciare tutto pulito". Oltre, ovviamente a un lavoro ben fatto.
Un sogno realizzato, dunque, quello di Antonio. Ma non è il solo. Che gli piacciano le altezze non è un segreto, e allora lavorare con le funi diventa la "seconda passione" . "Ho iniziato a vedere dei video su internet di come si facevano i nodi e come si utilizzassero le funi. Un giorno è rientrata mia figlia e mi ha visto appeso alla finestra mentre facevo pratica".
E così allenamento dopo allenamento, prova dopo prova, oggi Antonio è diventato un professionista. Lavora con architetti e ingegneri nel campo dell'edilizia acrobatica realizzando quelle che vengono definite “lavorazioni verticali” ed è installatore di linea vite anticaduta.
Una vita piena di passioni quella di Antonio. E di sogni, oggi, realizzati.
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