Dopo quasi cinquant’anni di instancabile dedizione alla cucina e all’arte dell’accoglienza, lo chef Raffaele Rania si congeda dai suoi affezionati clienti con un messaggio intenso, autentico e ricco di emozioni. A fine maggio, si chiude ufficialmente un capitolo importante della storia della ristorazione locale e non solo, segnato da un nome che per decenni ha rappresentato eccellenza, calore umano e professionalità: Rania.
Una storia cominciata quasi mezzo secolo fa, con un ragazzo undicenne che, da semplice lavapiatti, coltivava già il sogno di diventare un vero "alchimista di sapori". Da lì, un cammino costellato di sacrifici, intuizioni e successi, che ha visto la famiglia Rania portare avanti una visione di ristorazione in cui tradizione e modernità si intrecciano con eleganza e pragmatismo.
Ultima tappa di questo lungo viaggio è stata La Locanda della Cucullera, dove lo chef ha continuato a interpretare con passione il proprio ruolo, servendo clienti e amici in un contesto in cui la qualità degli ingredienti, la cura nei dettagli e la capacità di ascoltare i desideri degli ospiti sono sempre stati al centro.
Nel suo saluto, Raffaele Rania ripercorre con affetto e lucidità i tratti salienti di questa avventura, fatta di passione, umiltà, qualità e caparbietà – gli stessi valori che, insieme a una buona dose di resilienza, hanno reso possibile la costruzione di un marchio familiare entrato a pieno titolo nella memoria collettiva della sua terra.
Un marchio che, come lui stesso sottolinea, “ha saputo soddisfare anche le richieste più esigenti”, grazie a un modo romantico e ormai raro di intendere il rapporto con il cliente: non solo come servizio, ma come esperienza condivisa, come cura e attenzione autentica.
Nel messaggio rivolto a collaboratori e clienti, non manca un sentito ringraziamento: “A chi ha lavorato con noi con amore e dedizione, e a tutti coloro che ci hanno scelto per celebrare momenti importanti della propria vita”. Parole che testimoniano un profondo legame umano, prima ancora che professionale.
E se questa è la fine di un capitolo, all’orizzonte si intravedono nuove sfide. Rania non esclude un futuro ancora legato alla passione per il gusto e l’accoglienza, forte di quella ricetta che non ha mai tradito: passione, umiltà, qualità, caparbietà.
Un addio, sì. Ma anche un passaggio di testimone ideale, perché alcune storie, pur cambiando forma, restano scritte per sempre nella memoria di chi le ha vissute. E quella della famiglia Rania è una storia che profuma di autenticità, proprio come un piatto cucinato con amore.
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