Vittorio Magnelli, nato a Cosenza nel 1957, ricopre il ruolo di Direttore Tecnico Nazionale del Settore Femminile dal 2018 e allo stesso tempo è responsabile del Centro Tecnico Nazionale di Formia. In passato è stato probabilmente il più celebre tennista calabrese che l’Italia, fino a questo momento, ricorda. Il nome può essere poco conosciuto al grande pubblico ma gli esperti di tennis, coloro che conoscono le statistiche e le pagine web che riportano il betting live sul tennis, non possono certamente non ricordare la sua figura. È stato, infatti, nella top ten ai tempi di leggende nostrane quali Adriano Panatta e Corrado Barazzutti. La carriera è però stata di breve durata: dopo la partecipazione poco più che ventenne al Roland Garros, il Grande Slam che si tiene annualmente a Parigi, ha iniziato la professione di allenatore.
Il debutto è avvenuto al circolo Parioli di Roma, con due allievi in particolare: Vincenzo Santopadre e Stefano Pescosolido,11enni. Ad oggi il primo è noto per essere l’allenatore di Matteo Berrettini, tra i giovani tennisti italiani più celebri e parte di una nuova generazione di atleti che hanno tutto per scalare le classifiche del tennis internazionale: con lui anche Lorenzo Musetti e soprattutto Jannick Sinner, nonostante gli alti e bassi dei tre fino a questo momento. La carriera di coach non si è poi fermata anche grazie alla chiamata di Panatta: fu lui a chiedergli di allenare un gruppo di Under 14 e Under 16. Tra questi era presente Andrea Gaudenzi, oggi presidente dell’ATP (Association of Tennis Professionals) e all’epoca vincitore del Roland Garros e degli US Open, entrambi nella categoria Juniores.
In seguito, è però iniziata una nuova fase della carriera rivolta all’allenamento e alla crescita delle atlete nel femminile. La sua prima allieva è stata Sandra Cecchini, arrivata ad essere la numero 13 del ranking mondiale. Dal 1992/1993 torna a lavorare in Federazione in quanto responsabile del settore femminile e prende avvio l’epoca d’oro del tennis femminile italiano: Roberta Vinci, Flavia Pennetta e Francesca Schiavone sono tutte passate attraverso i suoi suggerimenti.
La prima, classe 1983, ha trionfato in 10 WTA e ad oggi è l’unica tennista italiana ad aver vinto tornei su tre superfici di gioco differenti: cemento, terra ed erba. Grandissimi successi sono però arrivati anche nel doppio, in coppia con Sara Errani: il duo ha vinto 22 dei 25 tornei a cui hanno partecipato, inclusi tutti i Grandi Slam, divenendo la coppia più vincente dello Slam nel tennis femminile. La tennista originaria di Taranto, inoltre, è arrivata in finale agli US Open del 2015 dando vita ad un derby (poi perso) contro Flavia Pennetta: da sottolineare in modo particolare, però, è la vittoria nella semifinale. Riuscì infatti a trionfare contro Serena Williams, trionfatrice nei tre Grandi Slam precedenti, togliendo alla statunitense la possibilità di completare il Grande Slam (appannaggio di sole tre tenniste nella storia moderna).
L’insegnamento prediletto è sempre stato quello di fare gioco, unendo abilità e potenza. Il tennis attuale è molto simile a quello di inizio anni ’90: la prima ad intraprendere un gioco aggressivo è Monica Seles, afferma Magnelli in un’intervista, ma sono state le sorelle Williams ad introdurre la potenza e da quel momento in avanti il connubio resta indissolubile.
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