La bagarre che ha caratterizzato l’ultimo Consiglio comunale – tra un sindaco che ha dimostrato per l’ennesima volta di essere inadeguato al ruolo istituzionale che ricopre e un bilancio che presenta delle criticità inquietanti ed elementi al limite della regolarità – ha purtroppo messo in ombra ciò che Chi.Ce ritiene essere oggettivamente un traguardo importante innanzitutto per la comunità e, in secondo luogo, per lo stesso gruppo politico: la richiesta di adesione del Comune al Parco regionale delle Serre, approvata all’unanimità dal civico consesso.
Chi.Ce sin dalla campagna elettorale di qualche anno fa ha inserito questo passaggio fra gli obiettivi principali dell’amministrazione di Chiaravalle, non solo per ragioni di tutela e difesa del territorio, ad esempio, dall’assalto degli speculatori dell’energia eolica, ma anche come occasione di rilancio del turismo e valorizzazione del nostro patrimonio ambientale. Con l’adesione al Parco delle Serre, allorquando sarà ratificata dall’Ente di Serra San Bruno, si aprono infatti prospettive interessanti per l’intercettazione di finanziamenti e collaborazioni con gli altri comuni del Parco per creare situazioni di sviluppo sostenibile reale e concreto.
Certo, ci si sarebbe potuti arrivare prima, ad esempio inserendo Chiaravalle nell’ultima “infornata” di nove comuni che lo scorso anno hanno fatto richiesta ufficiale di ingresso nel Parco. Ma meglio tardi che mai. D’altronde, ciò che interessa al gruppo Chi.Ce non è la strumentalizzazione del successo politico, ma il raggiungimento dei risultati reali per la nostra cittadina, anche lavorando pazientemente dall’opposizione cercando di convincere chi amministra della fondatezza e dell’importanza delle nostre idee e proposte. Così è successo, ad esempio, con l’opposizione agli impianti eolici che minacciano il nostro territorio, denunciata con forza da Chi.Ce, che inizialmente sindaco e maggioranza hanno prima nascosto e negato con tanto di “insulti” per poi arrivare a condurre tutti insieme una battaglia comune. La stessa cosa è accaduta ora con la richiesta di adesione al Parco delle Serre, invocata da anni.
Mentre continuiamo a lavorare sui contenuti, come appena dimostrato, assistiamo quasi con curiosità al ritorno sulla scena di volti già noti, a rimescolamenti di alleanze che nulla hanno a che fare con un progetto serio per il futuro di Chiaravalle Centrale. Tutto appare come un déjà-vu stanco, senza idee nuove e senza slanci reali. Un copione già visto, dove si cambiano le etichette ma restano gli stessi protagonisti.
Ma Chiaravalle non può più permetterselo. Il nostro Comune continua a perdere abitanti, fiducia, attrattività e prospettive. C’è bisogno di uno scossone profondo, di idee nuove e persone nuove, di una vera discontinuità rispetto alle logiche del passato. Il gruppo Chi.Ce. è nato proprio con questo spirito: interrompere l’immobilismo, aprire spazi a chi vuole davvero cambiare le cose, coinvolgere forze vive della società che oggi restano ai margini o sono tenute lontane dalla politica locale da una macchina che sa solo ripetersi.
Siamo convinti che serva un rinnovamento radicale – nei metodi, nei volti, nelle visioni – e siamo aperti a dialogare con chiunque voglia condividere questa sfida, senza compromessi con il passato e senza calcoli di convenienza. Non serve un’altra lista “già vista”. Serve un’alternativa vera.
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