Chiaravalle, concorso per vigili: “Il Comune si corregge, ma non chiede scusa”

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Chiaravalle, concorso per vigili: “Il Comune si corregge, ma non chiede scusa”

Vito Maida: “Dal sindaco Donato un altro caso di gestione autoreferenziale”

  20 giugno 2025 17:18

Una vicenda che si sarebbe potuta risolvere con “trasparenza e correttezza amministrativa”, ma che ancora una volta si trasforma in un esempio lampante di “gestione autoreferenziale” da parte del sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato. Lo afferma l’avvocato Vito Maida, capogruppo consiliare di “Uniti per Unire”. Parliamo del concorso pubblico per l’assunzione di due istruttori di Polizia Locale part-time, bandito dal Comune di Chiaravalle Centrale con una clausola controversa: l’obbligo del possesso della patente di guida A1 o superiore, che ha inizialmente portato all’esclusione di ben 144 candidati.

A sollevare il caso, con una dettagliata istanza di riesame in autotutela datata 25 marzo 2025, era stato proprio il consigliere comunale Vito Maida. Ma a quella segnalazione “il sindaco non ha mai risposto”.

Banner

“Eppure, qualche giorno fa il concorso si è tenuto. E, guarda caso, sono stati ammessi tutti i candidati, anche quelli precedentemente esclusi perché privi della patente A1” sottolinea Maida nella sua nota. “Un’ammissione implicita dell’errore contenuto nel bando? Sì, ma senza assumersene la responsabilità”.

Banner

“È inaccettabile – commenta oggi Maida – che un’amministrazione riconosca nei fatti un errore, senza avere l’onestà istituzionale di dare risposta a chi lo ha formalmente segnalato e motivato con sentenze, giurisprudenza e buon senso. Non è solo una scorrettezza verso l’opposizione: è una mancanza di rispetto verso l’intera cittadinanza”.

Banner

Nella sua istanza, Maida aveva denunciato l’irragionevolezza del requisito, citando sentenze del TAR Campania e del Consiglio di Stato, e richiamando il principio del “favor partecipationis”. Aveva anche evidenziato che nel Comune non esiste alcun reparto motociclistico, rendendo la patente A1 una richiesta priva di fondamento pratico.

“È sempre l’opposizione – prosegue Maida – a dover intervenire per evitare che il Comune finisca in contenziosi inutili e dannosi. Ma il sindaco Donato, come al solito, preferisce fingere che nulla sia accaduto. Neppure una comunicazione ufficiale, una nota di rettifica, una presa d’atto pubblica”.

Il risultato finale? “I candidati sono stati tutti riammessi, ma senza alcuna trasparenza sulle motivazioni. E l’ennesima occasione persa per restituire dignità al dibattito istituzionale e riconoscere il ruolo di controllo e proposta svolto dall’opposizione”.

“La politica non può ridursi a un gioco – conclude Maida –. Il confronto, anche acceso, è legittimo. Ma l’idea di amministrazione di Donato è che chi sbaglia non chiede scusa e tutto passa come se nulla fosse accaduto”.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner