Chiaravalle, concorso per vigili nel mirino: opposizione e “Radici e Ali” all'attacco

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  26 giugno 2025 22:02

Si infiamma lo scontro politico e istituzionale attorno al concorso pubblico per l’assunzione di due agenti di polizia locale indetto dal Comune. Al centro delle polemiche, una decisione ritenuta “gravissima” da più fronti: i requisiti di partecipazione al bando sarebbero stati modificati in corso d’opera, senza però riaprire i termini per la presentazione delle domande. 

Un elemento che, secondo i consiglieri di opposizione e il movimento civico “Radici e Ali”, ha compromesso la trasparenza e l’equità dell’intera procedura.

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A lanciare per primo l’allarme è stato il consigliere comunale Vito Maida, che ha denunciato pubblicamente l’irregolarità e sollevato la questione in sede istituzionale. La sua iniziativa è stata successivamente condivisa anche dagli altri consiglieri di minoranza, Claudio Foti e Salvatore Rauti, che hanno sottoscritto una formale richiesta di annullamento totale del concorso.

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Secondo i tre consiglieri, l’aver eliminato a posteriori alcuni requisiti inizialmente previsti dal bando ha escluso ingiustamente una parte dei potenziali candidati, i quali non hanno potuto partecipare in buona fede, ritenendosi non idonei in base ai criteri pubblicati in origine. La modifica delle regole senza una riapertura dei termini viene quindi considerata un atto profondamente lesivo dei principi di imparzialità e di parità di accesso alla pubblica amministrazione.

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Sulla vicenda è intervenuto oggi anche il movimento civico “Radici e Ali”, che ha scelto di alzare ulteriormente il livello dello scontro chiedendo la trasmissione di tutti gli atti alla Procura della Repubblica. “Siamo davanti – afferma il movimento – a un silenzio inaccettabile del sindaco Domenico Donato”. “Il nostro – spiegano – non è un attacco politico. Ma se qualcuno ha commesso un errore, è giusto che se ne assuma la responsabilità”.

Mentre il sindaco Donato continua a non commentare pubblicamente l'accaduto, la tensione cresce. La questione del concorso, nata come un passaggio tecnico dell’attività amministrativa, si sta trasformando in un "caso" che potrebbe avere conseguenze significative sul piano locale.

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