Chiaravalle, Foti durissimo in consiglio comunale: “Il disavanzo reale è di 3 milioni di euro”

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images Chiaravalle, Foti durissimo in consiglio comunale: “Il disavanzo reale è di 3 milioni di euro”
Claudio Foti

“Il Comune chiude con un avanzo fittizio, ma i conti reali parlano chiaro”. Infine un’apertura al sindaco: “Scriviamo insieme ai magistrati contabili per verificare la regolarità delle scelte fatte”

  06 giugno 2025 11:45

Un numero che pesa come un macigno: meno 3.158.539,89 euro. È questo, secondo il consigliere comunale d'opposizione ed ex assessore Claudio Foti, il disavanzo reale con cui il Comune di Chiaravalle Centrale avrebbe dovuto chiudere il Rendiconto 2024, se fossero stati rispettati “gli obblighi normativi ed i principi di veridicità contabile”. E invece, nel documento approvato dalla maggioranza lo scorso 5 giugno, compare addirittura un avanzo libero di 78.762,94 euro, definito da Foti “artificiale, costruito su omissioni gravi, accantonamenti sottostimati e dati nascosti”.

 

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La relazione del consigliere, dura e articolata, non si limita a una contrapposizione politica: si presenta come una requisitoria dettagliata, supportata da riferimenti normativi, rilievi del revisore dei conti, documenti protocollati e note della Prefettura.

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“Non siamo di fronte a semplici scelte interpretative – ha detto Foti, accusando direttamente il sindaco Domenico Donato – ma a un disegno politico consapevole, che rimuove la realtà per sostenere una narrazione illusoria di stabilità”.

 

Tra le criticità sollevate dal consigliere emergono alcuni punti centrali:

 

Fondo Anticipazione di Liquidità (FAL): secondo Foti, l’amministrazione ha applicato indebitamente una norma destinata agli enti in dissesto (chiuso formalmente nel 2022), omettendo di accantonare oltre 3,1 milioni di euro di debito verso la Cassa Depositi e Prestiti.

Fondo Contenzioso: tre cifre diverse: 298.700 euro indicati dal revisore, 410.542,35 euro nella relazione interna del Segretario Comunale (rilasciata solo dopo sollecito della Prefettura il 30 maggio), e 303.700 euro nel prospetto ufficiale.

“Nessuna delle cifre - denuncia Foti - è supportata da una documentazione trasparente e dettagliata”.

Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità: accantonati 853.995,42 euro “senza un solo allegato analitico, né criteri di valutazione”. Un numero imposto, dice Foti, “come verità assoluta, priva di fondamento dimostrabile”.

Residui e gestione dell’ex dissesto: nel rendiconto 2024 non vi è traccia di 2,2 milioni di debiti non transati e oltre 2,9 milioni di residui attivi lasciati dall’Organismo Straordinario di Liquidazione. Inoltre, 49.327 euro della liquidità trasferita dall’OSL risulterebbero “spariti senza giustificazione documentale”.

Debiti fuori bilancio mascherati: oltre 500.000 euro per spese certe su energia elettrica e gas non appaiono in bilancio né come residui né come debiti. “Semplicemente cancellati - ha detto Foti - per non disturbare l’equilibrio apparente”.

Foti parla apertamente di una regia politica che avrebbe costruito “un bilancio non veritiero, dove ciò che non conviene... scompare”. Parla di “falsificazione della rappresentazione contabile”, di uso improprio dei fondi vincolati, soprattutto per coprire spese ordinarie come acqua e rifiuti, e di una cultura della legalità tradita nei fatti. “Si esige rigore dai cittadini – ha affermato – fino al blocco amministrativo dei veicoli per le tasse non pagate, ma poi si piegano le norme per convenienza politica”.

 

Nella parte finale del suo intervento, Foti ha rilanciato il proprio ruolo propositivo:

“Non mi limito a dire no. Offro la mia disponibilità leale e concreta per aiutare questa comunità a uscire dal pantano in cui è stata trascinata. Ma solo se si torna a dire la verità”. Poi, rivolgendosi direttamente al sindaco Donato, ha lanciato una proposta chiara: inviare una lettera congiunta alla Corte dei Conti o al Ministero dell’Interno per chiarire, con i magistrati contabili, la regolarità delle scelte fatte.

Il sindaco – ha riferito Foti – “ha preso tempo”, rinviando ogni decisione alla prossima settimana.

 

Foti ha chiuso il suo intervento con una frase che è insieme accusa e monito: “Questa non è più una questione tecnica. È una questione politica. Etica. Morale.”

E citando Orwell, Lincoln e Camilleri ha ricordato che la verità, anche se nascosta, prima o poi presenta il conto. “Voto contro. Con fermezza, con coscienza, con dignità. Perché il tempo del silenzio è finito”. Un silenzio, conclude, che “oggi pesa non solo sui numeri, ma sulla credibilità stessa delle istituzioni”.

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