Chiaravalle, i consiglieri Foti Rauti e Maida: “Caro Donato vogliamo verità, non i tuoi alibi”

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Foti, Rauti e Maida: “Un cantiere bloccato, un accordo disatteso, una scuola a Pirivoglia a rischio chiusura. E un sindaco che predica trasparenza ma teme il confronto pubblico”

  03 luglio 2025 09:56

“Parliamo di fatti e ti giudichiamo sui fatti. Caro sindaco Donato, ecco la tua prima puntata quotidiana: un progetto fondamentale per la sicurezza e la funzionalità delle scuole di Chiaravalle Centrale che rischia di affondare nel pantano dell’inerzia politica e amministrativa”. Lo denunciano i consiglieri comunali di minoranza di Chiaravalle Centrale Claudio Foti, Giuseppe Rauti e Vito Maida in risposta a un post Facebook del sindaco Domenico Donato, ripreso ieri dalla stampa locale.

“L’intervento di adeguamento sismico dell’edificio scolastico elementare e materna Pirivoglia, finanziato con fondi regionali, doveva rappresentare un passo concreto verso la tutela degli alunni e del personale scolastico - scrivono - e invece, è oggi l’ennesimo simbolo di una gestione fallimentare, avvolta nel silenzio e priva di qualsiasi visione strategica”.

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“La storia di quest’opera è, nei fatti, la cronaca di una paralisi - continuano. - Con determina n. 159 del 19 ottobre 2020 è stato approvato il progetto esecutivo per un importo superiore al milione di euro. Il successivo passaggio, l’aggiudicazione dei lavori, risale alla determina n. 35 del 2 marzo 2021, con consegna del cantiere il 2 novembre dello stesso anno. Eppure, sin da subito, l’intero iter ha mostrato segni evidenti di criticità e lentezza, al punto che l’ufficio tecnico comunale è stato costretto ad avviare una procedura di rescissione contrattuale per gravi inadempienze da parte dell’impresa esecutrice”.

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Già nel 2022, “l’allora assessore Claudio Foti aveva sollecitato l’avvio formale di quella procedura, consapevole dell’impossibilità di proseguire con un’impresa che non offriva più alcuna garanzia. Eppure, malgrado le sollecitazioni, l’amministrazione ha continuato a temporeggiare, dilatando i tempi e aggravando le incertezze”. “Soltanto in data 29 maggio 2024 - sottolineano Foti, Rauti e Maida - si è giunti alla sottoscrizione di un accordo bonario che prevedeva la ripresa dei lavori il 4 giugno e la conclusione entro il 16 dicembre. Ma anche questo accordo è stato completamente disatteso: a oggi, secondo la Direzione Lavori, a fronte di circa 400.000 euro di lavori ancora da realizzare, risulta eseguita una quota irrisoria, appena 20.000 euro”.

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Una situazione che per l’opposizione è “inaccettabile”, perché coinvolge “un bene pubblico strategico, che da anni è sottratto alla comunità scolastica e all’intera collettività”. A destare maggiore allarme è il fatto che l’amministrazione comunale, “a distanza di settimane dalla violazione dell’accordo bonario, non abbia ancora fornito alcuna spiegazione ufficiale, né risulti attivata formalmente la procedura di rescissione, né tanto meno sia stato presentato un piano alternativo per completare l’opera”. “Tutto tace - protestano i tre consiglieri - e mentre il tempo scorre, aumenta il rischio di una conseguenza drammatica: la definitiva chiusura del plesso scolastico di Pirivoglia. Un’eventualità gravissima, che richiederebbe un’assunzione di responsabilità politica immediata”.

I consiglieri Foti, Rauti e Maida contestano duramente l’atteggiamento del sindaco Donato, che “sui social si dichiara sempre pronto al confronto ma, nei fatti, lo evita per paura, rifiutando sistematicamente di convocare i consigli comunali richiesti dalla minoranza. Una contraddizione palese tra il dire e il fare”. “Se, inoltre, il sindaco sostiene di voler essere giudicato dai fatti, allora non può sottrarsi a ciò che i fatti oggi denunciano con implacabile evidenza: un’opera ferma da anni, un contratto disatteso, un'amministrazione immobile e incapace di intervenire per tutelare l’interesse collettivo. Ma ne vedremo anche altre, una al giorno” concludono.

Secondo l’opposizione, “non si può più accettare il gioco dello scaricabarile. Se il sindaco intende governare davvero, lo faccia con trasparenza, con determinazione, assumendosi la piena responsabilità delle scelte – e anche degli errori. Altrimenti, ogni ritardo si tradurrà in un danno irreversibile per la comunità e in un ulteriore colpo alla credibilità di una guida amministrativa che, giorno dopo giorno, mostra segni sempre più evidenti di fragilità”. La politica, ribadiscono i consiglieri, “deve dare risposte, non fuggire dalle domande. E Chiaravalle ha bisogno di verità, non di alibi”.

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