Chiaravalle, la minoranza diffida il sindaco e scrive al Prefetto: “Convochi subito il consiglio comunale”

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I consiglieri Foti, Rauti e Maida denunciano l’inerzia di Donato: “Violato l’articolo 39 del TUEL”

  18 giugno 2025 12:24

Scoppia ancora la tensione a Palazzo di Città. Al centro delle polemiche, il progetto per il recupero e la valorizzazione del Convento dei Padri Cappuccini, finanziato con fondi FSC Calabria 2014-2020. Il polo culturale e museale è stato realizzato, ma rimane chiuso. Sull’argomento, i consiglieri comunali di minoranza Claudio FotiGiuseppe Antonio Rauti e Vito Maida avevano chiesto un consiglio comunale, mai convocato dal sindaco, Domenico Donato. Pertanto, oggi Foti, Rauti e Maida hanno protocollato una diffida formale indirizzata al sindaco, al presidente del consiglio comunale e al segretario comunale, con segnalazione anche al Prefetto di Catanzaro.

Oggetto della contestazione è la mancata convocazione del consiglio comunale, richiesto ufficialmente dai tre consiglieri in data 25 giugno 2025, con l’obiettivo di discutere pubblicamente sul destino dell’antico complesso religioso.

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Sono trascorsi oltre venti giorni dalla nostra richiesta, e da parte dell’amministrazione non è arrivata né una convocazione, né una comunicazione ufficiale. È un fatto gravissimo” denunciano i firmatari.

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La normativa citata è chiara. Ai sensi dell’articolo 39, comma 2, del Decreto Legislativo 267/2000 (TUEL), il presidente del consiglio (in questo caso lo stesso sindaco Donato) ha l’obbligo di convocare l’assemblea entro 20 giorni dalla richiesta presentata da almeno un quinto dei consiglieri.

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Non rispettare questo obbligo equivale a una violazione delle prerogative istituzionali dei consiglieri e delle regole democratiche. Non resteremo a guardare,” si legge nella diffida. “Se l’amministrazione continuerà a ignorare la richiesta, dovrà intervenire il Prefetto affinché adotti i provvedimenti di competenza”.

Il tema sul tavolo, d’altronde, è di rilevanza strategica: il Convento dei Cappuccini, simbolo del patrimonio storico-culturale cittadino, attende da anni una destinazione coerente e valorizzante. Il progetto in ballo potrebbe rappresentare un’opportunità cruciale per il rilancio culturale e turistico della comunità.

I consiglieri di opposizione chiedono “trasparenza, partecipazione e confronto pubblico su un tema che riguarda tutta la cittadinanza” e mettono in mora il sindaco, colpevole – secondo loro – di “ostruzionismo e opacità nella gestione della cosa pubblica”.

La vicenda rischia ora di sfociare in uno scontro istituzionale, con l’intervento del Prefetto a fare da possibile arbitro tra le parti. In gioco non c’è solo un progetto culturale, ma il rispetto delle regole del confronto democratico all’interno dell’assise cittadina. La diffida, infatti, si inserisce in un clima ormai consolidato di ritrosia da parte del sindaco nel convocare i consigli comunali richiesti dall’opposizione, alimentando un pericoloso precedente di silenzi istituzionali che mina il confronto democratico e il diritto alla rappresentanza.

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