Chiaravalle, l’opposizione al sindaco: “Convochi il consiglio o sarà battaglia legale”

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Chiaravalle, l’opposizione al sindaco: “Convochi il consiglio o sarà battaglia legale”

  20 giugno 2025 14:23

È ormai scontro aperto tra maggioranza e opposizione a Chiaravalle Centrale. Dopo il rifiuto del sindaco di convocare un’apposita seduta sull’intervento di recupero e valorizzazione del Convento dei Padri Cappuccini, i consiglieri di minoranza Claudio Foti, Giuseppe Rauti e Vito Maida hanno firmato una nuova diffida ufficiale, protocollata il 20 giugno 2025.

I toni sono durissimi: la mancata convocazione viene definita una “grave violazione delle prerogative consiliari” e una “compressione illegittima dei diritti delle minoranze”, che potrebbe configurare addirittura gli estremi per un ricorso all’autorità giudiziaria.

Banner

I consiglieri richiamano esplicitamente gli articoli 39 e 43 del TUEL (D.Lgs. 267/2000), ricordando che il diritto delle minoranze a richiedere la convocazione del consiglio comunale non può essere oggetto di valutazione discrezionale da parte del presidente o del sindaco. Un eventuale diniego può fondarsi solo sulla verifica formale della richiesta, non sul merito dell’argomento, che, secondo i firmatari, rientra pienamente nelle competenze del consiglio in quanto organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo.

Banner

La richiesta verte sulla discussione del progetto finanziato con i fondi FSC Calabria 2014-2020 per trasformare il Convento in un polo culturale e museale. Una tematica che, per i consiglieri, non solo è di interesse pubblico, ma “impone” il coinvolgimento diretto dell’assemblea civica.

Banner

In caso di ulteriore rifiuto, la minoranza annuncia azioni presso le autorità competenti, per tutelare i diritti politici e amministrativi lesi.

“Escludere un tema dalla discussione consiliare – si legge nella diffida – non può essere una decisione unilaterale, ma deve essere rimessa alla valutazione dell’assemblea”.
La questione è ora al vaglio del Prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa.

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner