Chiaravalle, l’opposizione attacca: “Emergenza idrica gestita in modo vergognoso”

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Il Comune di Chiaravalle

Foti, Maida e Rauti accusano l’amministrazione Donato di immobilismo e scelte facili: “Manca l'acqua, ma il problema era noto da aprile. Si è preferito chiudere il serbatoio, con conseguenze dannose”

  11 agosto 2025 16:46

I consiglieri comunali di opposizione di Chiaravalle Centrale (Claudio Foti, Vito Maida e Giuseppe Rauti) firmano una dura nota contro la gestione dell’emergenza idrica da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Donato.

“Raccogliamo le lamentele di tanti cittadini in queste ore, anche attraverso i social, per la mancanza d'acqua nelle case – scrivono – e apprendiamo che persino alcune pec di denuncia, con segnalazioni circostanziate di usi impropri del prezioso liquido, sono state inviate al sindaco. Ma nessuno interviene: c’è forse da tutelare qualcuno?”.

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La minoranza parla di incapacità di gestione e sottolinea come la situazione fosse ben nota da mesi: “Il problema acqua era chiaro sin dal mese di aprile, ma non è stato avviato alcun progetto mirato, né valutazioni tecniche adeguate. L’amministrazione Donato – proseguono – ha adottato la misura più banale, senza neppure tentare di capire le vere ragioni della crisi: chiudere il serbatoio di notte e riaprirlo al mattino. Una soluzione troppo facile, che sta generando, a causa del gioco delle pressioni nelle condotte principali, ripetute rotture con ulteriori spese da sostenere e potenziali danni alle tubazioni dei cittadini”.

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Per Foti, Maida e Rauti la questione è chiara: “Serve programmazione. E visto che Donato parla di comune virtuoso, come mai non ha pensato di destinare fondi per avviare un vero progetto di ingegneria idraulica? In questo periodo – concludono – l’amministrazione ha dimostrato di avere ben altre priorità sulle quali è meglio stendere un velo pietoso. Una vergogna”.

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“Il sindaco Donato – concludono - continua a presentare ogni criticità come un’emergenza imprevedibile, ma la realtà è che il suo vero limite sta nell’incapacità di programmare, nell’assenza di una visione a lungo termine e nella mancanza di interventi strutturali che eviterebbero di trovarsi, puntualmente, a rincorrere problemi che erano ampiamente prevedibili e prevenibili”.

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