“Un’amministrazione fuori controllo, senza rigore contabile, senza confronto democratico, senza rispetto delle norme.” È una denuncia durissima quella che arriva dai consiglieri comunali di opposizione Claudio Foti, Giuseppe Rauti e Vito Maida, che puntano il dito contro l’ennesimo atto ritenuto illegittimo da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Donato.
Nel mirino dei tre consiglieri la decisione a contrarre n. 109 del 10 giugno 2025, con cui è stata avviata la procedura di gara per il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. L’atto, secondo l’opposizione, “certifica il caos amministrativo in cui versa il Comune”, a partire da un elemento decisivo: la spesa prenotata – pari a 1.778.424,23 euro – non trova reale copertura nel bilancio di previsione 2025/2027, dove risultano stanziati solo 1.260.000 euro, con un disallineamento di oltre mezzo milione di euro (518.424,23 per l’esattezza).
"Un vizio insanabile", sottolineano i tre esponenti della minoranza, “perché la normativa vigente impone che ogni procedura ad evidenza pubblica sia sorretta da stanziamenti certi e congrui”. L’atto, in queste condizioni, sarebbe quindi viziato per violazione di legge e passibile di annullamento, con l’aggravante – accusano – che la mancanza di copertura finanziaria era evidente fin dal principio.
Per questo motivo, lunedì sarà presentata una formale richiesta di annullamento della procedura, accompagnata dalla richiesta urgente di una variazione di bilancio per sanare l’anomalia. Ma per Foti, Rauti e Maida il problema è molto più ampio: “Il bilancio comunale è stato svuotato di senso, ridotto a una pratica da archiviare in fretta per poi agire senza bussola, ignorando cifre, regole e limiti”.
La critica non risparmia nulla: né la Giunta, né il Sindaco, né il Responsabile Anticorruzione, accusati di un silenzio complice, mentre l’intera macchina comunale – a detta dell’opposizione – “marcia senza direzione, con una mano che ignora cosa faccia l’altra”.
Ancora una volta, osservano i consiglieri, “il Sindaco proverà a scaricare le colpe sugli uffici”, alimentando “quel teatrino dei rimpalli che da anni confonde i cittadini e disorienta anche gli operatori del settore”. Ma la responsabilità politica, affermano con forza, “non è delegabile: chi governa deve rispondere delle proprie scelte e delle proprie omissioni”.
L’opposizione chiede ora “un immediato cambio di rotta, all’insegna della trasparenza e del rispetto delle norme”, denunciando con fermezza l’ipocrisia di un’amministrazione che impone ai cittadini tributi e scadenze rigidissime, salvo poi violare impunemente i vincoli contabili che dovrebbe per prima rispettare.
“La legalità – concludono Foti, Rauti e Maida – non può essere a doppia velocità: se le istituzioni tradiscono le regole, tradiscono anche la fiducia dei cittadini. A Chiaravalle Centrale è arrivato il momento di dire basta.”
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736