Chiaravalle, opposizione all’attacco: “Rendiconto, atti negati e consiglio non convocato. Il Prefetto intervenga”

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I consiglieri di minoranza Foti, Maida e Rauti denunciano il silenzio istituzionale del sindaco Donato: “Risponde solo a ciò che gli conviene, mentre sulle questioni serie, come bilancio e rendiconto, cala il buio”

  30 aprile 2025 17:08

È scontro aperto tra la minoranza di Chiaravalle Centrale e il sindaco Domenico Donato. I consiglieri comunali Claudio Foti, Vito Maida e Giuseppe Rauti hanno inviato una formale richiesta di intervento al Prefetto di Catanzaro, denunciando “un grave episodio di opacità istituzionale” e “la sistematica violazione delle prerogative consiliari” in merito all’accesso agli atti del rendiconto 2024, già approvato dalla Giunta l’8 aprile 2025 con le delibere n. 37 e 39.

Secondo quanto dichiarano i consiglieri di opposizione, “a distanza di settimane e nonostante numerose richieste, gli atti fondamentali per la valutazione del bilancio dell’ente non sono mai stati trasmessi ai membri del Consiglio comunale, impedendo così ogni possibilità di esercitare in modo consapevole e responsabile la funzione di controllo”.

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A rendere ancora più grave la situazione è “la mancata convocazione del Consiglio comunale entro il termine di legge del 30 aprile 2025, fissato per l’approvazione del rendiconto”: un'inadempienza che, secondo l’opposizione, conferma “l’atteggiamento dilatorio da parte dell’amministrazione Donato”.

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“Il sindaco Donato – accusano Foti, Maida e Rauti – continua a rispondere solo a ciò che gli conviene, eludendo da mesi ogni confronto serio sulle questioni centrali per la vita amministrativa dell’ente. Era già accaduto con il bilancio, accade oggi con il rendiconto: silenzio assoluto su entrate, spese e gestione dei fondi vincolati”.

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I consiglieri ricordano anche una “mancata risposta a interrogativi fondamentali posti già dal novembre 2024, quando chiesero chiarimenti puntuali sull’utilizzo dei fondi a destinazione vincolata. Nessun dettaglio, nessun documento, nessuna spiegazione ufficiale è mai arrivata”.

“La situazione – sottolineano – non è più frutto di semplici ritardi. Si tratta di una strategia consapevole per svuotare le istituzioni democratiche locali e impedire ogni forma di trasparenza. Per questo abbiamo chiesto l’intervento urgente del Prefetto: il diritto di accesso agli atti deve essere garantito e il processo deliberativo rispettato”.

Duro anche il passaggio finale della nota, in cui i consiglieri parlano di “gestione irresponsabile e dannosa”, di un sindaco che “fugge il confronto” e di un clima amministrativo che “rischia di compromettere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”. 

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