Maida, Foti e Rauti denunciano lo stallo della nuova mensa scolastica: “Non si è mai visto nemmeno l’allestimento del cantiere”
“Giudicatemi sui fatti”, aveva dichiarato il sindaco Domenico Donato. E i consiglieri comunali di minoranza, Vito Maida, Claudio Foti e Giuseppe Rauti, raccolgono l’invito, elencando quelli che – a loro dire – sono i “fatti concreti” con cui oggi si misura l’attuale amministrazione: “immobilismo, cantieri fermi, opere mai partite e un silenzio che offende la città”.
L’ultima denuncia, in ordine di tempo, riguarda la nuova mensa scolastica di località Foresta, un’opera pensata per la scuola dell’infanzia e aggiudicata ufficialmente il 29 agosto 2023. “A distanza di due anni – spiegano i consiglieri – i lavori non sono nemmeno iniziati. Siamo di fronte al quarto caso di opera pubblica ferma dopo la scuola di Pirivoglia, il ponte Cupaglione e lo stadio comunale. Ma con una aggravante: qui non si è mai visto nemmeno l’allestimento del cantiere”.
Per Maida, Foti e Rauti non si tratta di semplici ritardi tecnici, ma di un vero e proprio “fallimento politico e amministrativo”. “Il sindaco Donato – attaccano – si rifugia nel silenzio, scarica responsabilità sugli uffici e si limita alla presenza formale, come se governare significasse fare da spettatore alle difficoltà. La città, invece, ha bisogno di un governo attivo, capace di decidere e intervenire. Ma Donato appare sempre più disorientato, annebbiato da altri pensieri, incapace di affrontare i problemi reali”.
La minoranza segnala anche un elenco preoccupante di altri cantieri comunali in stallo o abbandonati. “Siamo di fronte a un modello di gestione che somiglia più a un teatrino pre-elettorale che a una seria amministrazione della cosa pubblica – continuano i consiglieri – Il sospetto è che si voglia rimandare il completamento delle opere per poi rispolverarle sotto elezioni, in modo da presentarle come successi dell’ultimo minuto. Una strategia vecchia, che trasforma i bisogni delle famiglie in strumenti di propaganda”.
Ma oltre al danno politico, secondo la minoranza c’è un danno economico concreto: “I ritardi generano costi extra per i cittadini. Il caro materiali, l’aumento dei carburanti e dell’energia stanno facendo lievitare i prezzi, mettendo a rischio la realizzazione stessa delle opere con i fondi inizialmente previsti. E a pagare potrebbero essere proprio le casse comunali, già in sofferenza”.
I consiglieri ricordano di aver sollecitato più volte risposte sia in aula che fuori, proponendo anche la rescissione del contratto con l’impresa aggiudicataria in caso di inadempienze. “Ma da Donato non è mai arrivata una spiegazione chiara – concludono Maida, Foti e Rauti. – Il tempo è scaduto. Il sindaco deve smettere di rifugiarsi nelle scuse, nel vittimismo e nel silenzio e assumersi la responsabilità politica di questa situazione. Chiaravalle merita rispetto e risposte, non giochi di prestigio”.
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