di FRANCESCO IULIANO
“Dobbiamo vedere questa mostra come un dono. Quando parliamo di doni che ci arrivano da Dio, noi li accogliamo con gratitudine vera e sincera, perché sappiamo che servono per la nostra vita. Ecco allora che questa mostra ci serve. Più che la mostra ci serve questa figura di donna, ci serve questa Beata che è un dono arrivato dal Signore. Quando la Chiesa riconosce una beatitudine, vuol dire che in quella persona ci sono dei tratti importanti cui si è manifestata la vita nuova di Gesù risorto e quindi ci servono”.
Parte da una considerazione verso la donna Armida Barelli, il pensiero offerto dall’arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Catanzaro - Squillace, monsignore Claudio Maniago, in occasione dell’inaugurazione della mostra dal titolo ‘Nulla sarebbe stato possibile senza di lei’, promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo di Milano, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dedicata ad Armida Barelli. All’incontro, allestito all’interno della Chiesa del Monte, hanno partecipato, altresì, monsignore Pino Silvestre, la presidente diocesana di Azione Cattolica, Iolanda Tassone e Giovanni Lanzilotti dell’Università Cattolica di MIlano.
“Mi impressionava - ha aggiunto monsignore Claudio Maniago - il fatto che una Beata come Armida Barelli, sia stata riconosciuta Beata solo dopo un un miracolo che la Chiesa intende come fatto straordinario. Ecco, io direi che la vita di questa Beata sia un po' particolare perché la sua vita non è famosa perché ha fatto tanti miracoli . Li ha fatti adesso perché il Signore ha voluto sottolineare questa esistenza. I miracoli di questa donna, sono la sua vita. Quello che lei ha fatto, quello che è testimoniato in questi pannelli dove, per miracoli, non vanno intese cose che non si potrebbero fare. Lei stessa diceva che anche una cosa impossibile si può fare se si vive in una logica di fede. Fede che per noi non vuol dire genericamente affidare a Dio il nostro destino, ma che fede vuol dire credere in un Dio che è Gesù Cristo, morto, risorto e che è presente in mezzo a noi. Una presenza che ci aiuta a vivere una vita nuova”.
La mostra, tratta dalla graphic novel ‘Armida Barelli. Nulla sarebbe stato possibile senza di lei’, ideata e curata da Tiziana Ferrario, arrivata in Calabria lo scorso mese di settembre, rimarrà a Catanzaro, nella Chiesa del Monte dei Morti, per una settimana, prima di trasferirsi nella provincia di Cosenza. Al termine del percorso espositivo, la mostra avrà fatto tappa in tutte le diocesi della Regione.
Otto pannelli bifacciali che raccontano la vita di Armida ed i suoi straordinari incontri con altri protagonisti del Cattolicesimo italiano, le sue doti di leader e la sua passione educativa, nella cornice di oltre mezzo secolo di storia italiana. Determinata e infaticabile - è stato detto - Armida Barelli ha segnato la prima metà del Novecento fondando la Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica e svolgendo un ruolo centrale nella nascita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
“E’ grazie a lei - ha commentato Iolada Tassone - che oggi noi siamo qui come Azione Cattolica. Questo momento diventa un'occasione di crescita. Un'esperienza bella di chiesa, di fraternità. Armida è stata una donna rivoluzionaria, profetica e sognatrice, una donna concreta, che ha osato, che ha fatto fortificare i suoi talenti. Una credente capace di edificare la sua vita sull'amore di Cristo a cui consacra se stessa. Una testimonianza luminosa di autentica vita cristiana, incarnata nella realtà temporale del suo tempo”.
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