
Il Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri e il sostituto Stefano Musolino, hanno chiesto il rinvio a giudizio con l’ipotesi di abuso d’ufficio del sindaco sospeso di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, del Pd.
I rappresentanti della Pubblica Accusa contestano a Falcomatà la mancata costituzione di parte civile dell’Amministrazione comunale da lui guidata in relazione al cosiddetto processo ‘Miramare’, procedimento in cui l’attuale sindaco sospeso è già stato condannato in Appello a dodici mesi di reclusione lo scorso novembre, pena sospesa, per avere concesso l’uso dell’ex Albergo Miramare, di proprietà dell’ente, ad un’associazione culturale presieduta da un imprenditore che lo aveva sostenuto nella campagna elettorale del 2020. Adesso, la Procura della Repubblica chiede un nuovo processo perché avrebbe omesso "di astenersi dalla decisione inerente la costituzione o meno dell’ente comunale quale parte civile in quel giudizio penale, tratteneva a sé la decisione, non delegando a terzi la valutazione di assumere o meno l’iniziativa”.
Inoltre – secondo la Procura della Repubblica - “non sottoscriveva l’istanza al Gip, predisposta dagli uffici del Comune, per la nomina allo scopo di un curatore speciale e restava inerte anche in esito alla successiva analoga sollecitazione, giuntagli in vista della prima udienza dibattimentale». Una condotta, quella di Falcomatà, “intenzionale” per gli inquirenti, che avrebbe comportato un indubbio vantaggio patrimoniale “conseguente al mancato riconoscimento del danno subito dall’ente”.
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