Anche questa mattina, da parte dei componenti il Comitato Spontaneo Pro-Convento, è continuata, davanti alla chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia la raccolta delle firme per scongiurare la chiusura del convento dei Cappuccini.
La città si è mobilitata contro l’immotivato allontanamento dei Cappuccini. Una reazione popolare adeguata ai nostri tempi: una petizione sostenuta dall’Amministrazione Comunale, dal Consigliere Regionale Baldo Esposito e decine d’interventi sulla stampa di associazioni, giornalisti, amministratori, studiosi e fedeli che hanno evidenziato una Catanzaro che non si vuole rassegnare a vedere chiuso il Convento del Monte; che non vuole perdere l’apostolato dei Cappuccini; che non vuole questa ennesima espoliazione nella città Capoluogo con il conseguente trasferimento di non pochi beni culturali, archivistici e e libraricustoditi.
Perché si vuole la chiusura del Monte? E qual è la giusta motivazione? Perché padre Aldo, padre Giuseppe, padre Bruno, padre Pasquale, padre Antonino, padre Danilo e gli altri, ai quali la Città vuole un gran bene, dovrebbero essere comandati (per noi obbligati), a trasferirsi presso altri conventi quando siamo a conoscenza che conventi delle comunità di Cropani e Rombiolo, sono con presenze ridottissime di Frati?. Perché il Capitolo non si è pronunciate su quelle realtà e vuole spogliare la città CAPOLUOGO? .
Cosa nasconde il provinciale dell’Ordine, Padre Pietro Ammendola che risiede a Lamezia Terme, il quale non ha ritenuto di rispondere alle diverse interrogazioni intervenute a mezzo stampa e cosa sta dietro alla destinazione di un eminente sacerdote che da pochi giorni ha preso alloggio al Monte? E’ già in atto il passaggio delle consegne?
La popolazione dei fedeli e soprattutto chi ha fatto lasciti alla chiesa è preoccupata per la dipartita dei frati. Proprio questa mattina, una devota che aveva donato una catena d’oro per il Bambin Gesù della chiesa, esibendoci l’atto di donazione ha palesato pubblicamente questa sua preoccupazione.
Il Comitato spontaneo cittadino, nell’invitare la popolazione a sottoscrivere la petizione presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Catanzaro (c’è tempo fino a giorno 10 p.v.) ribadisce il suo secco NO. Non ci sta, per motivi di fedeltà ai Frati, per motivi di giustizia sociale, ma soprattutto per il rispetto della storia di Catanzaro. Sin dal 1892 quando il compianto Vescovo benedettino Mons. De Riso volle affidare la chiesa ai P.P. Cappuccini “in perpetuo” per l’adempimento scrupoloso dei pii legati lasciati da cospicui benefattori a suffragio delle Anime del Purgatorio, la partecipazione popolare alle sorti della chiesa e dei monaci è stata un tutt’uno con la collettività catanzarese e da allora che nacque come istituzione riconosciuta da tutta la popolazione la “chiesa del convento dei Cappuccini del Monte”.
L’aiuto dei Frati alla popolazione e ai poveri in modo particolare,è stato notevole sia in tempo di guerra che di pace. Essi hanno saputo custodire con amore e per lungo tempo un patrimonio di fede e di cultura per la Città, divenendo essi stessi “appartenenza vitale” per la collettività catanzarese.
Queste motivazioni di non poco conto saranno esposte dai componenti delle Associazioni che hanno sottoscritto l’impegno ad opporsi con forza alla chiusura del convento, in un’assemblea pubblica, la cui data sarà comunicata nei prossimi giorni, e alla quale è invitata la popolazione tutta per far sentire la propria voce contro l’immotivata chiusura
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