Il Partito Socialista Italiano (PSI) della Federazione Provinciale di Catanzaro esprime profonda preoccupazione per la chiusura prolungata dei laboratori UFA (Unità Farmaci Antiblastici) dei reparti Onco-Ematologici degli ospedali "Ciaccio De Lellis" di Catanzaro e "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme. "La chiusura dell'UFA del Nosocomio "Ciaccio De Lellis", avvenuta quasi due settimane fa per motivi igienico-sanitari a tutela dei lavoratori, segue quella dell'UFA di Lamezia Terme, - si legge in una nota di Domenico Marino segretario provinciale PSI Catanzaro - chiusa da ben sei mesi per le medesime criticità. Se da un lato comprendiamo e apprezziamo la necessità di garantire la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, dall'altro non possiamo accettare la paralisi che ne deriva per i pazienti oncologici e per il personale medico e paramedico".
"Temiamo seriamente che la risoluzione di queste problematiche si trascini per tempi inaccettabilmente lunghi, - prosegue - se non addirittura che si arrivi a un definitivo smantellamento di strutture fondamentali per la preparazione delle terapie oncologiche. La situazione attuale costringe il personale della struttura di Germaneto a turni di lavoro estenuanti per garantire le preparazioni a malati provenienti da tutta la Calabria, un impegno che apprezziamo profondamente, ma che non può e non deve essere la norma".
"Siamo consapevoli che non esista un 'Mago Merlino' con la bacchetta magica per risolvere i problemi della sempre più disastrata sanità calabrese," dichiara il Segretario Provinciale del PSI di Catanzaro. "Tuttavia, a tutela di tutti i malati oncologici e dell'eccellente personale medico e paramedico delle strutture di Catanzaro e Lamezia Terme, rivolgiamo un accorato appello al management dell'ASP di Catanzaro e a tutti i responsabili competenti. Chiediamo con forza che vengano forniti tempi certi per la riapertura delle due UFA e che si accelerino in tempi straordinari gli interventi necessari al ripristino di queste unità. La loro piena operatività è fondamentale per migliorare e mitigare i disservizi, ridurre i tempi di attesa e garantire una qualità assistenziale adeguata ai malati oncologici della nostra regione. La salute dei cittadini non può attendere", conclude la nota.
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