di GIANPIERO TAVERNITI
Pochi giorni fa, il CTS aveva disposto che il mondo dello sci e del turismo invernale, il 15 febbraio sarebbe potuto tornare attivo, cominciando con grande ritardo, quel poco di stagione sciistica rimanente.Sentendo operatori, vi era un pò di positività in questa decisione che aveva varato il governo Conte bis, si pensava in prospettiva del mese di febbraio e di poter prolungare la stagione in marzo magari innevando maggiormente le piste, qualora l’oro bianco sarebbe potuta venire a mancare.
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Quindi tutti gli operatori si sono attivati a rifornimenti alimentari per alberghi, ristorantini, baite, rifugi, gli operatori degli impianti di risalita hanno assunto personale, per farsi trovare pronti, alla tanto agognata riapertura, che di certo non avrebbe risolto il negativo economico che il covid ha portato, ma di certo sarebbe stata una boccata di ossigeno che tutti gli addetti ai lavori hanno aspettato per lungo periodo. Logicamente, secondo il ministro Speranza, gli assembramenti di persone in migliaia di chilometri di piste da sci, sono più nocive da quelle ammucchiate dei bus delle grandi metropoli, ma si sta rasentando l’assurdo, se le istituzioni hanno il dovere di essere propositive e produttive verso il popolo che lavora, in questo caso mi sa che le istituzioni nazionali hanno preso un abbaglio di sole riflesso sulla neve copiosa che ricopre le piste da sci italiane.
La vostra politica è virtuale, cieca e non vede e non sente chi lavora da sempre, fa sacrifici da una vita, non riconoscendo le feste ed essendo sempre al servizio della gente, lavorando, producendo gettito fiscale, quello che nel 2021 mancherà allo stato e che nel 2022 se si continua cosi, non si vedrà neanche. Alla fine solo una considerazione, una constatazione di un operatore di sci bergamasco che appena presa la notizia della mancata riapertura degli impianti: “e poi arriva la comunicazione che non volevi mai sentire e ti tocca dire ragazzi rientriamo perché domani non si apre. Il titolare dell’impianti esterna delusione dicendo: "come sempre ci stavamo mettendo il cuore, in tutta settimana affinchè tutto potesse essere perfetto, al solo fine di far diventare domani, una giornata per dimenticare tutte le sofferenze morali umane ed economiche”.
Lo stesso imprenditore, non vuole polemizzare con il governo, ma responsabilmente e onestamente, con questo post, ha voluto solo ringraziare il suo staff per tutto il lavoro fatto, ringraziandolo e vantandolo, per la sua unità, professionalità, gruppo di lavoro serio che in tanti se lo sognano ed alla fine esorta i ragazzi che forse presto arriveranno tempi migliori. Che dire, dopo essersi organizzati, aver investito in persone , avendo preparato le strutture ricettive ad accogliere quel poco di turismo invernale, ti arriva la mazzata dell’apertura che non ci sarà, ci si sente come i ristoratori che in passato si sono attrezzati per contrastare in sicurezza il virus, armandosi di contromisure, separatori, in igienizzante, riduzione delle capienze delle strutture e dopo si sentono delusi, ricevendo che la loro attività rimarrà chiusa.
Non è una questione di essere contro o a favore del governo, ma è solo una questione che questa Italia, non ha la testa per affrontare questo covid, o per essere più precisi non vuole convivere con questo covid nella normalità producendo e cercando quella fantomatica normalità che di questo passo, non otterremo mai, ad maiora Operatori del Circolo Bianco, con questa gente andrete in bianco per tantissimo tempo.
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