Cimino: "C'è solo il Catanzaro e quei suoi tifosi meravigliosi"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Cimino: "C'è solo il Catanzaro e quei suoi tifosi meravigliosi"
Franco Cimino
  27 aprile 2024 17:02

di FRANCO CIMINO

Ma quanti erano? A Pisa, dico. Sì, allo stadio riaffermo. Come decine di migliaia di Catanzaresi io mi sono incollato dalle venti al televisore. E li ho sentiti. Tutti. Quasi uno per uno li ho visti. Per tutta la partita dal teleschermo si sentivano soltanto la voce del telecronista e un coro di sottofondo. Con un motivo davvero orecchiabile. E…cantabile. Diceva, era chiarissimo:” lalalalalallalà, lalallallalà, sempre con te, Catanzaro alé!” Non altro grido, non altro coro. Solo quello dei giallorossi. E com’è stato possibile? Il telecronista parla di solo ottocento tifosi giallorossi. E, poi, l’altro numero, ottomila spettatori. Allo stadio Romeo Anconetani. E, allora, delle “tre” l’una. O erano per metà catanzaresi, cosa possibile essendo noto che il Catanzaro abbia, dopo le grandi squadre, il numero maggiore di tifosi sparsi su tutta Italia, e tantissimi proprio residenti nella città di Pisa. O erano i neroverdi tutti intimiditi da quella forza in campo e sugli spalti. Oppure questi nostri tifosi sono davvero i più belli del mondo. Per forza espressiva, passione sportiva, amore per la maglia, educazione civile, capacità organizzativa, resistenza alla fatica, coraggio educante, sì, proprio i migliori. Con un tifo così una squadra non può che far bene e andare a mille. Se poi, la squadra é quella del Catanzaro, con le qualità tecniche straordinarie in suo possesso e con allenatore da Champion alla guida e questa dirigenza, il tifo giallorosso é più che il classico giocatore aggiunto. É proprio il fuoriclasse, il campione di tutti i campioni. È, comunque, il pubblico sugli spalti che merita la massima serie. Quel pubblico, sa, tra l’altro, una cosa che i comuni tifosi sentono ma non sanno determinare. Ed è che se vogliamo, noi catanzaresi, vedere ancora giocare sul nostro campo, il prossimo anno, campioni del calibro di Van de Putte, Antonini, Fulignati, Veroli, Pontisso, Iemmello, Ambrosini…e, soprattutto, Vivarini, dobbiamo conquistare la serie A. Altrimenti, rischieremmo di perderli a favore di compagini di quella categoria, che già se li staranno contendendo. Perderemmo, francamente, e per gli stessi motivi, anche il presidente se non fosse, con la famiglia, proprietario della società. Siccome tutti questi campioni hanno dimostrato di amare il Catanzaro e la stessa Catanzaro, e vorrebbero restare qui, diamoci da fare. Per fare ciò che dice un altro coro simpatico e orecchiabile:“… vogliamo vincere.” Vincere è un dovere, oltre che una possibilità per molti osservatori. Per me una certezza. E, allora, dai, andiamo a conquistare la promozione! Ché il Catanzaro per quella serie è nato. E a quella è destinato! E che ci importa se non saremo arrivati secondi, come avremmo meritato, o quarti(ma non è ancora detto), com’era nelle possibilità. Importante è vincere. E farlo con due partite in più di assicurato spettacolo, sarà più divertente per tutti.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner