Cimino: "Dai Roberto, torna presto"

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Franco Cimino
  05 dicembre 2024 10:54

di FRANCO CIMINO

Questa nostra terra è davvero sfortunata. Viene colpita nei suoi figli migliori. Migliori sempre, come chi venga scelto, con il voto, quale che ne sia la sua colorazione e maturità. Per fortuna, questa volta non è andata fino in fondo.

Non è stata insopportabilmente cattiva, anche se tanta preoccupazione ha procurato, per fortuna scioltasi presto. Roberto Occhiuto, il Presidente, è salvo. I medici, che l’hanno preso in cura e il presidio ospedaliero, la sezione universitaria della Dulbecco, che lo stesso presidente ha rafforzato, hanno fatto un ottimo intervento. Il Presidente ne uscirà presto e bene. Guarito, essendo ancora sano e giovane. Dobbiamo esserne tutti contenti. Lo dobbiamo al padre di tre figli, una piccolissima, alla compagna, alla famiglia, agli amici e a chi gli vuole bene. Io, tra questi, per l’antica comune, ormai antica, militanza democristiana, anche se da molti anni politicamente distinti, ma non distanti, noi due. E per merito suo e della cultura politica rimastagli addosso, anche nel metodo di governo e nello stile, uguali a quella che l’hanno formato. Lo dobbiamo, essere contenti, alla Calabria nella quale Roberto, pur con le distrazioni verso il capoluogo, che sempre gli rimprovero, sta facendo bene. Innanzitutto, e non appaia poco, sul piano dell’autorevolezza politica, attraverso la quale la Calabria finalmente tratta faccia a faccia, parola con parola, con chiunque, governo e il suo capo, Parlamento e i suoi rappresentanti più accreditati. Sindacati e associazioni diverse, quella industriale, regionale e nazionale, in particolare. E, ancora più alla pari, con i segretari nazionali di partito.

Tutti, compresi quelli della maggioranza di Centrodestra, cui lui appartiene. La Calabria da tre anni si fa sentire e, per quanto ancora non sufficientemente sostenuta, rispettare. E non è poco. Questa Calabria è tornata ambiziosa con le sue ambizioni personali. Può andare alla ribalta nazionale con il suo presidente, che ha da tempo un profilo di quel livello. Profilo, che rafforzerà via via che egli crescerà all’interno di Forza Italia, di cui è facile immaginare ne diventerà presto il leader, nel ruolo di segretario o in altro poco importa. Se si impegnerà a costruire una collegialità con alte figure di governo regionale, decentrando compiti e responsabilità, se punterà all’obiettivo di costruire nuova classe dirigente, e un bel ponte vero tra culture e generazioni, tutte necessarie a costruire l’unità della nostra terra (obiettivo sempre trascurato, per evidenti limiti di direzione e visione, dai suoi predecessori), Roberto sarà ricordato come un vero Presidente. Un grande presidente. Una personalità politica, che sarà chiamata a coprire ruoli tra i più alti del governo italiano. Dove farebbe tanto bene. Anche per riprendere quel filo che taluni vogliono, senza riuscirci finché ci sarà Mattarella al Colle, recidere.

È il filo che lega la Politica alle istituzioni, il sentimento di appartenenza al sentire l’anima del popolo italiano, identità personale e identità nazionale. E interesse di partito al servizio esclusivo di quello nazionale. E, non per finire, Italia ed Europa. Libertà e Democrazia. Questo ci hanno insegnato Sturzo, De Gasperi e Moro, questo pensiero abbiamo respirato, vero Roberto? Adesso, curati, approfitta di questo fermo necessario per riposare il tuo corpo e la tua mente affaticati dal molto lavoro e dai tanti rischi. Ma sbrigati ad uscire da quel “ bell’hotel”, perché la Regione non può perdere un giorno del governo del suo Presidente. Di questo Presidente. Dai Roberto, forza!

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