Cimitero di Catanzaro, manutenzione da adeguare e vigilanza da rafforzare: troppi atti vandalici

Cimitero luogo di culto, luogo del silenzio, luogo dei ricordi, luogo dove si piange anche senza lacrime, luogo dove riposano i corpi delle persone care le cui anime, però, sono sempre in viaggio verso l’eternità. Cimitero, luogo dove i vivi nel compiere le visite alle persone care, istintivamente pregano, si, ma provano la strana sensazione di “parlare” con loro. La tomba è la “casa terrena”, di chi muore. Cimitero di Catanzaro, in via Paglia, luogo che non si visita spesso con il dovuto trasporto emotivo per il timore di trovare presso la tomba di un caro estino un segno della profanazione o di un atto vandalico.

Non parliamo poi del contorno ambientale: poca manutenzione, erbacce accumulate, marmi delle lapide scheggiate, portafiori divelti e tanto altro ancora. Una storia oramai datata cui l’Amministrazione Comunale non riesce a mettere fine. E’ dell’altro giorno la brutta sorpresa di alcuni parenti che hanno trovato danni alle tombe dei loro cari estinti. Ovviamente tombe che non hanno il privilegio della “cappella privata” e quindi esposte a danneggiamenti da parte di persone sicuramente incivili, imbarbariti. E sono danni che comportano spese per rifare quanto è stato danneggiato. Allora? Maggiore sorveglianza, magari qualche telecamera funzionante. E poi anche manutenzione, tanta per evitare che chi si reca al Cimitero del Capoluogo non corra il rischio di una caduta o di vedersi spuntare dai cumuli di rifiuti posti in bella evidenza lungo i viali delle rimembranze, la testolina con gli occhi luccicanti di un serpentello, o vedersi sgusciare fra i piedi un topone ben pasciuto. Gestione oculata ci vuole. In house o non in house (secondo la sentenza del Tar su una delibera comunale) non interessa ai cittadini. A loro interessa che il Cimitero di Catanzaro sia un Cimitero, luogo di culto. (encos)

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