Cimitero di via Paglia, il degrado che offende anche i morti. Fuori le responsabilità!

di STEFANIA PAPALEO

Vergogna. Non c'è altro da aggiungere parlando dell'abbandono che regna nel campo santo della città. Un abbandono che va a braccetto con colpe ataviche mai punite dagli organi competenti. All'ombra di una gestione discutibile dei fondi comunali destinati al decoro dei cimiteri e che sfociano puntualmente nei risultati ormai tristemente noti.

Del resto, non si fa neanche in tempo a varcare la cancellata del cimitero di via Paglia che già agli occhi del visitatore il degrado che imperversa nell'intera struttura si presenta in tutta la sua gravità. Il benvenuto arriva dalle sterpaglie che circondano la statua posta all'ingresso. Ma è procedendo tra le tombe che l'indignazione aumenta in proporzione all'erbaccia che trasforma il campo santo in una sorta di giungla. Raggiungere i propri congiunti diventa quasi un'avventura, con topi e serpenti che fanno capolino sempre più numerosi.  E non bastano le denunce pubbliche che si rincorrono sui social. Non bastano le prese di posizione che da anni occupano le prime pagine dei giornali a far arrossire gli amministratori colpevoli di tanto degrado.

Colpe che non riguardano solo l'indifferenza mostrata verso la tomba di un illustre concittadino come Mimmo Rotella, costantemente pulita su disposizione della famiglia e che, tuttavia, deve fare i conti con il degrado circostante, così come denunciato da una lettrice su La Nuova Calabria (LEGGI QUI). Moglie e figlia del Maestro del decollage, infatti, si stanno da anni sostituendo al pubblico per garantire dignità alla tomba del proprio congiunto, così come sono costretti a fare tanti altri cittadini davvero stanchi di subìre in silenzio.

La tomba di Mimmo Rotella tenuta pulita dalla famiglia

Il cimitero di via Paglia, infatti, resta sporco e puzzolente, senza rispetto per il dolore dei visitatori e la dignità dei defunti. Le immagini, del resto, parlano chiaro e delineano ruoli e responsabilità ben definiti. A noi il compito di raccontare i fatti, ad altri quello di verificare la sussistenza di eventuali reati finora rimasti "sotto terra".

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