"Recentemente, ho scritto una lettera al Santo Padre e al Presidente della Repubblica, chiedendo il loro intervento autorevole sulla difficile situazione del nostro cimitero urbano. Capisco perfettamente che le massime autorità della Chiesa e dello Stato siano occupate con questioni ben più gravi e complesse. Tuttavia, mi chiedo perché i rappresentanti delle istituzioni locali continuino a ignorare le segnalazioni fatte da cittadini, ex amministratori e attuali membri degli organi comunali e regionali.
Forse la distanza affettiva – dovuta al fatto che molti dei loro cari riposano altrove, magari oltre il Pollino – contribuisce a questo silenzio. Ma i nostri defunti meritano rispetto, e i vivi hanno bisogno di risposte. Ho
Nei giorni scorsi, mentre riordinavo dei documenti, ho trovato una vecchia delibera comunale del 2 marzo 1942, firmata dal podestà Avv. Fausto Paternostro. Questa delibera prevedeva la costruzione di 89 loculi nel cimitero urbano, affidando il lavoro tramite trattativa privata alla ditta del Cav. Roberto Galiano, che aveva offerto un ribasso dell’1,30% sui costi. I lavori furono finanziati attraverso la vendita delle nicchie, fino a coprire il debito.
Quella decisione – che oggi potremmo considerare un precursore del moderno project financing – risolse in modo efficace e rapido una criticità simile a quella attuale, in un periodo storico decisamente più difficile.
Alla luce di quell'esempio concreto ed efficace, mi chiedo perché non si adotti oggi una soluzione simile. Il project financing, infatti, permette di realizzare opere pubbliche coinvolgendo soggetti privati nella progettazione, realizzazione e gestione, con una remunerazione che deriva dai proventi dell'opera stessa. Si tratta di un partenariato tra pubblico e privato che consente di condividere costi, rischi e benefici.
Sono certo che, se oggi ci fosse una figura come l’Avv. Paternostro, i cittadini non sarebbero costretti a lamentarsi continuamente e il cappellano non dovrebbe rivolgere suppliche che, purtroppo, rimangono inascoltate.
Rinnovo dunque il mio appello alle autorità competenti affinché si ponga fine a questa situazione di disagio e abbandono, restituendo dignità a un luogo sacro e alla memoria di chi non è più tra noi".
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cannistrà.
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