Cinque arresti per due omicidi In manette i killer di Pirillo e Aloisio

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Cinque arresti per due omicidi
In manette i killer di Pirillo e Aloisio

  28 maggio 2019 11:42

CATANZARO  - Le Direzioni distrettuali
antimafia di Milano e Catanzaro, con inchieste svolte in
sinergia e coordinamento, hanno fatto luce su due omicidi di
'ndrangheta compiuti in Calabria e Lombardia. In particolare, le
indagini - che hanno fatto seguito all’operazione Stige condotta
nel gennaio 2018 che ha disarticolato la «locale» di 'ndrangheta
di Cirò - hanno permesso, secondo gli inquirenti, di risalire a
mandanti ed autori degli omicidi di Vincenzo Pirillo, ucciso il
5 agosto 2007 a Cirò Marina (Crotone) e di Cataldo Aloisio,
assassinato il 27 settembre 2008 a Legnano (Milano). In
particolare, dalle indagini dei carabinieri del Ros di Milano e
Catanzaro, con la collaborazione della Dia di Milano e dei
carabinieri di Crotone, hanno permesso di accertare che i
delitti sono maturati in seno al sodalizio cirotano e sono stati
decisi dai vertici della locale di Cirò Marina, indicati in
Silvio Farao e Cataldo Maricola, per il mantenimento degli
equilibri interni all’organizzazione. Cinque le persone
arrestate.
(ANSA) - CATANZARO, 28 MAG - L’inchiesta è stata coordinata,
a Milano, dal procuratore Francesco Greco, dall’aggiunto
Alessandra Dolci e dai pm Alessandra Cerreti e Cecilia Vassena,
e a Catanzaro dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto
Vincenzo Luberto e dai pm Paolo Sirleo e Domenico Guarascio. I
cinque arrestati sono accusati di omicidio aggravato dalle
finalità mafiose.
L’esecuzione dell’omicidio in Lombardia, secondo gli
inquirenti, è stata affidata al capo della locale di Legnano
Lonate Pozzolo (indicato in Vincenzo Rispoli) e confermerebbe
che le due locali di 'ndrangheta operanti, rispettivamente, a
Cirò Marina e Legnano, sono strettamente collegate ed operano in
stretta sinergia, come già accertato in altri processi conclusi
da sentenze passate in giudicato.
Dalle ordinanze di custodia cautelare emesse dai gip di
Milano e Catanzaro emerge, in particolare, che l’omicidio di
Vincenzo Pirillo, per un periodo reggente della cosca, sarebbe
stato deciso da Cataldo Marincola e Giuseppe Spagnuolo che
sarebbe anche stato l’esecutore materiale, per punirne
l'impropria gestione delle casse del clan. A Pirillo, in
particolare, sarebbe stato contestato dagli altri affiliati, di
avere anteposto i propri interessi al mantenimento delle
famiglie dei detenuti.
L’omicidio di Cataldo Aloisio, nipote di Pirillo, era stato
deciso, secondo l’accusa, da Silvio Farao e Cataldo Marincola ed
eseguito da Vincenzo Rispoli e Vincenzo Farao per il timore di
una sua vendetta, che avrebbe inevitabilmente destabilizzato gli
equilibri dell’associazione mafiosa.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner