"La Legge 18 marzo 1968, n. 337 obbliga i Comuni a destinare spazi ai circhi e agli spettacoli viaggianti. All’epoca era vista come un sostegno alla “funzione sociale” del circo. Oggi, nel 2025, significa legittimare gabbie, catene e sofferenza per animali strappati al loro habitat, condannati a una vita di privazioni e stress. Elefanti, felini e altri animali vivono in spazi angusti, sottoposti a spostamenti forzati di centinaia di chilometri, privati di stimoli naturali. L’OIPA e molte altre associazioni denunciano casi diffusi di maltrattamenti, stress cronico e comportamenti patologici. In Europa, negli ultimi vent’anni, si sono verificati oltre 300 incidenti con animali esotici, e l’Italia è tra i Paesi con più episodi", si legge in una nota dei Giovani Comunisti/e Catanzaro-Antonio Bertucci coordinatore provinciale.
"A Catanzaro e in tutta la Calabria dobbiamo dire chiaramente che la nostra idea di cultura non passa per lo sfruttamento. Gli spazi pubblici devono servire a unire la comunità, - prosegue la nota - non a sostenere spettacoli fondati sulla sofferenza. Vogliamo circhi senza animali, festival popolari, arte di strada, teatro: intrattenimento che rispetti la vita. Chi difende la legge 337/1968 difende un’epoca in cui la sensibilità verso gli animali era minima. Oggi sappiamo che tigri, leoni, elefanti e cavalli non nascono per fare “numeri” sotto un tendone: hanno diritto a vivere liberi, non a essere sfruttati per profitto".
"Molti Paesi come: Austria, Belgio, Paesi bassi, Danimarca e Grecia hanno già vietato questa pratica, e anche in Italia ci sono proposte di legge per fermarla e finanziare la riconversione del settore momentaneamente ferme poiché il governo ha rimandato la discussione di questa legge all'anno prossimo. È ora di abolire la 337/1968: il divertimento non può essere fondato sulla crudeltà, e noi saremo in prima linea in questa battaglia", conclude.
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