di SABATINO NICOLA VENTURA
Ho scritto nei giorni scorsi: “Apprendo che nei prossimi giorni Massimo Palanca riceverà dal Sindaco Nicola Fiorita la Cittadinanza Onoraria, una decisione che conferma ancora una volta la stima e l’affetto della città per Palanca. Ma mi permetto di osservare, senza nulla togliere alla volontà di riconfermare la stima di Catanzaro all’ex calciatore, al quale vanno il mio saluto e gratitudine, che quanto Massimo Palanca ha già ricevuto dal Sindaco On. Rosario Olivo nel 2011, è, in sostanza, l’equivalente della Cittadinanza Onoraria”.
Leggo quanto scrive il Sindaco Fiorita con riferimento alla mia nota, prima richiamata con alcuni passi (invito chi non l’avesse ancora fatto, di leggerla per intero).
“Le Chiavi della città si danno ad un amico, la Cittadinanza Onoraria si da a uno di noi, legandolo per sempre alla nostra città. Le differenze tra i due riconoscimenti sono enormi…”.
Ora, volendola mettere sulla battuta, sul simpatico, mi viene da dire: sicuramente le Chiavi della città, ma anche le altre onorificenze, si danno sempre a un amico, in questo caso, della città. Nessuno le darebbe a un nemico.Ma che osservazione è?
Le Chiavi della città, antica usanza medioevale, oggi mantenuta nella sua essenza significativa, eranoconsegnate al conquistatore dal governo locale. Accettare l’offerta significava “legarsi” alla città e da quel momento tracciarne il destino.
Le Chiavi della città sono un’onorificenza consegnate simbolicamente dal sindaco a una personalità illustre, come forma di riconoscimento pubblico (nel caso di Palanca per gli alti meriti sportivi, per l’eccezionale carriera, per il profondo concreto legame con Catanzaro,per l’esempio di sportivo esemplare da indicare ai giovani). I motivi per cui sono conferiti sono vari; l’impegno nella valorizzazione culturale, il coraggio, l’impegno civile o anche il rispetto di particolari tradizioni locali.
Si tratta di un riconoscimento simbolico: in questo senso, chi possedeva le Chiavi era autorizzato a oltrepassare le mura in qualsiasi momento. In senso figurativo e metaforico, invece, offrire le Chiavi della città nella nostra epoca significa attribuire potere simbolico a una personalità stimata dalla città.
Il giorno della consegna delle chiavi della città a monsignore Antonio Ciliberti e a Massimo Palanca fu uno splendido momento per Catanzaro; basta recuperare la stampa, anche online, e i video della RAI e delle TV locali. Ci furono un entusiasmo e un consenso fortissimo dei cittadini di Catanzaro e dell’intera Provincia, anche oltre.
Non è corretto, caro sindaco Fiorita, tentare di sminuire la qualità del riconoscimento consegnato a Ciliberti e a Palanca, né la portata di quell’evento. Anchel’imminente campagna elettorale del 2011 a Catanzaro, non puoò essere utilizzata al fine di sminuire l’evento, infatti l’On. Olivo aveva già da molto prima annunciato la non ricandidatura.
Ciliberti e Palanca sono stati sinceramente e volutamente onorati dal sindaco Olivo con il conferimento delle Chiavi della città. E’ da respingere con fermezza qualsiasi supposizione, che offenderebbe soprattutto loro.
Le Chiavi della città, questa modesta, per Fiorita, onorificenza, sono state consegnate a centinai di illustri personaggi da numerosi sindaci di città d’Italia. Ne potrei elencare numerosissimi, ma mi limiterò, a mo di esempio, a ricordarne alcuni.
Sindaco di Firenze a Luciano Pavarotti; Sindaco di Verona a Federica Pellegrini, campionessa di nuoto (la nota ufficiale redatta dal comune scaligero: “Si tratta della più alta onorificenza che viene consegnata a una persona illustre come forma di pubblico riconoscimento”).
Sindaco di Forio al vulcanologo Giuseppe Luongo; sindaco di Firenze a Monica Bellucci; sindaco di Eboli al Prefetto Alessandro Pansa; sindaco di Arezzo al Prof. Carlo Pedretti; sindaco di Roma all’On. Nicola Zingaretti; sindaco di Firenze a Moshe Kantor: Beppe Sala, sindaco di Milano a Barack Obama; sindaco di Marina di Gioiosa a Rocco Commisso; sindaco di Caccuri al Procuratore Nicola Gratteri.
Il sindaco di Vimodrone, prima della consegna delle Chiavi, disse: e qui cito le parole del nostro Presidente Sergio Mattarella: “La cultura della Costituzione, cioè del rispetto delle regole, sempre e dovunque, a partire dal nostro agire quotidiano “. Consegnerò pertanto a Lei dottor Gratteri, non solo una targa e le Chiavi simboliche della città, ma soprattutto il mio e nostro impegno…
Caro sindaco Fiorita, in cosa trova differenze enormi tra i due riconoscimenti?
Ritorno a dire che mai, in nessun comune, la personalità che ha ricevuto le Chiavi della città, ha poi nel tempo, dallo stesso comune, ricevuto la Cittadinanza Onoraria.
Termino dicendo che continuo a essere un convinto estimatore del personaggio Massimo Palanca, al quale auguro felice e lunga vita, e di essere in ogni caso contento che anche quest’Amministrazione Comunale e il sindaco Fiorita onoreranno la Sua persona.
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