Il Segretario Regionale di Cittadinanzattiva Giuseppe Corrado ha inviato una lettera al presidente della Giunta regionale e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto. Di seguito il testo
"Ci rivolgiamo a Lei in vista della seduta della Conferenza Stato Regioni programmata il 28 settembre p.v., per rivolgerle un appello teso a chiedere l’approvazione dell’intesa, ai sensi dell’articolo 8-sexies, commi 5 e 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502 e successive modificazioni, sullo schema di decreto concernente la definizione delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica.
Una decisione che finalmente sbloccherebbe i Lea del 2017 e darebbe via libera a tutte le innovazioni che, nel frattempo, già sono state approvate ma che non possono entrare in vigore a causa dello stallo creatosi in questi anni. I cittadini vedrebbero così riconosciuti, ovunque risiedono, i propri diritti ed in particolare prestazioni ad oggi garantite extra Lea solo in alcune regioni, come la PMA in regime ambulatoriale; l’adroterapia (radioterapia ad alta tecnologia per alcuni tumori resistenti ai tradizionali trattamenti); gli screening neonatali estesi per la diagnosi di altre malattie genetiche come la Sma; gli esami diagnostici per la celiachia; prestazioni di diagnosi e cura per la fibromialgia (ancora in attesa di inserimento nell’elenco delle malattie riconosciute), come anche per la Sindrome di Sjogren Primaria Sistemica e per l’Apnea Ostruttiva nel Sonno; ausili e protesi come gli apparecchi acustici a tecnologia digitale, spesso destinati a bambini, dispositivi e software di comunicazione alternativa, tastiere adeguate per persone con disabilità grave, ma anche carrozzine, sollevatori e carrelli servoscala di ultima generazione.
Oggi infatti molte prestazioni previste nei Livelli essenziali di assistenza emanate nel 2017 sono erogate solo in alcuni territori, con la conseguenza che l’accesso alle stesse è diversificato non solo fra regioni ma anche fra singole Asl. Una situazione che penalizza soprattutto chi risiede in Regioni in Piani di rientro - che non possono erogare prestazioni extra Lea anche qualora lo vogliano - con doppio danno per i loro cittadini costretti a migrare, qualora possano permetterselo, verso altri territori. A detrimento dei princìpi di universalismo e solidarietà del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Con l’auspicio, dunque, che il nostro appello non rimanga inascoltato e che, nel votare l’intesa, Lei possa effettuare con responsabilità una valutazione che si basi sui tanti benefìci che da essa trarrebbero i cittadini, ovunque essi risiedano, in termini di accesso a cure, prestazioni e innovazione, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti".
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