La Commissione Pari Opportunità del Comune di Catanzaro esprime il proprio sconcerto per le recenti dichiarazioni del generale Vannacci riguardo il sistema scolastico italiano.
"La proposta della reintroduzione delle classi “differenziali” per alunni con svantaggi personali e sociali appare inconcepibile, oltre che anacronistica - scrive la presidente del CPO Luciana Loprete - Il sistema scolastico italiano è stato uno dei primi, se non il primo, ad abbandonare tale organizzazione con l’approvazione della legge 517 del 1977 e poi con la legge 104 del 1992. Da quel momento gli alunni svantaggiati hanno potuto vivere, finalmente, l’esperienza scolastica in maniera inclusiva. La qualità della scuola si misura dalla sua capacità di sviluppare processi inclusivi di apprendimento, offrendo risposte adeguate ed efficaci a tutti e a ciascuno. L’inclusività è la vera chiave di un successo formativo per tutti. Le differenze e l’inclusione nelle scuole sono fondamentali per promuovere la comprensione e l'empatia.
L'inclusione non è solo una definizione teorica: è un impegno a garantire che ogni studente possa sviluppare le proprie attitudini e abilità, imparare e contribuire in modo significativo alla società. Per la Commissione è assolutamente deprecabile ogni azione che possa mettere in discussione, anche solo teoricamente, il diritto, tra l’altro sancito nella nostra Costituzione, alla parità del trattamento e pari opportunità delle persone con disabilità. Le Pari Opportunità si devono promuovere tra bambini sin dalle scuole dell’infanzia: è fondamentale per poter sperare in una società realmente solidale ed inclusiva.
Ci auguriamo che le parole del generale Vannacci possano rimanere solo un “esercizio retorico” sicuramente mal riuscito e che la scuola possa, invece, essere destinataria di politiche e investimenti che le permettano di poter svolgere il proprio importate ruolo nel migliore dei modi".
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