Classifica Censis Università. Monteverdi: “Le criticità dell’UMG su alcuni parametri creano un danno reputazionale che va rimosso”
18 luglio 2025 10:07
Nota dell’assessora alla Cultura, Donatella Monteverdi
La penultima posizione tra gli atenei di media dimensione, assegnata dalla classifica Censis all’università Magna Graecia di Catanzaro, è un dato di cui non possiamo non prendere atto. Un dato che dispiace molto, perché l’UMG porta con sé una storia bella e importante, fatta di amore per la città, di caparbia volontà nel centrare l’obiettivo della sua nascita, del suo sviluppo, del suo radicamento sul territorio. Ma dispiace soprattutto perché la nostra università è anche sede di eccellenze riconosciute ufficialmente come tali e le criticità registrate dal Censis sui parametri di valutazione “Internazionalizzazione” e “Comunicazione e servizi digitali” rischiano di comprometterne l’importanza e il valore. Il danno reputazionale che ne deriva è alto, perché un titolo sui giornali spesso porta a conclusioni affrettate che non vanno tanto per il sottile.
Abbiamo quindi il dovere di guardare con realismo a quello che succede, consapevoli dell’importanza che riveste occupare un posto sullo scenario nazionale e internazionale, dove essere concorrenziali significa non solo formare bene le nuove generazioni ma farlo dando al territorio nel suo complesso un’opportunità concreta e forte di crescita e sviluppo.
Occorre un esame della realtà fattuale che sia approfondito, serio ma soprattutto oggettivo, perché le tabelle del Censis cristallizzano alcuni limiti di fronte ai quali nessuno può permettersi distrazioni, indifferenza o, peggio ancora, tentativi di sminuirne la portata.
Il tema riguarda la Città in quanto tale ed è da questa consapevolezza che occorre partire per la necessaria assunzione di responsabilità. Un’assunzione di responsabilità che può venire dall’Ateneo, se esso riterrà, nella sua autonomia, di affrontare i problemi, analizzarne le cause, trovare le contromisure. Ma può anche venire da un tavolo che l’Amministrazione comunale non avrebbe difficoltà ad aprire, se se ne ravvisasse la necessità.
La sola certezza che oggi abbiamo è che non si può restare fermi. Ci sono un patrimonio e una risorsa che Catanzaro non può e non deve perdere. Occorre costruire e farlo dando fondo a tutta la buona volontà di cui tutti possiamo disporre.