"La legalità non si tocca"
05 agosto 2025 13:47Il Codacons ha inviato una formale richiesta a Papa Leone ed al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Matteo Maria Zuppi, per sollecitare una valutazione urgente sull’idoneità di don Nuccio Cannizzaro a esercitare il ministero sacerdotale, alla luce delle gravi affermazioni pronunciate durante un’omelia durante gli “Stati Generali del Sud” di Forza Italia.
Secondo quanto riportato dalla stampa, mai smentito, il sacerdote avrebbe dichiarato:
«Basta con la cultura della legalità che tanti danni ha fatto»
«La politica deve prevalere sugli altri poteri»
«Gesù è stato il primo ad andare contro la rigida legge ebraica»
«Va ripristinata l’immunità parlamentare, il potere scelto con il voto dagli italiani deve avere la supremazia»
Parole inaccettabili - sostiene Carlo Rienzi - che offendono non solo il Vangelo, ma anche la memoria dei caduti nella lotta alla mafia, dei cittadini, dei poliziotti, dei magistrati che hanno pagato con la vita l’impegno per la legalità e la giustizia sociale.
«In una terra come la Calabria, dove ogni giorno si combatte contro le infiltrazioni mafiose, dove interi territori sono soffocati da una borghesia collusa e da una politica piegata agli interessi criminali, usare il pulpito per legittimare la supremazia del potere politico sulla legge equivale a tradire il popolo e servire i padroni», dichiara il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
Il silenzio della Chiesa locale, che non ha preso le distanze da tali dichiarazioni, è altrettanto inquietante.
La Chiesa non può diventare l’altoparlante del potere né il rifugio dell’ambiguità morale - afferma Rienzi. Deve invece stare dalla parte degli ultimi, dei giusti, di chi lotta contro la sopraffazione.
Per questo il Codacons chiede che si faccia piena luce sulla condotta di don Cannizzaro, e che si valuti se sussistano ancora le condizioni per affidargli un ruolo pubblico e pastorale. Non si può predicare Vangelo e al tempo stesso invocare l’impunità per chi ha il potere.
La legalità è un valore popolare, non borghese. È il presidio dei deboli contro i forti, dello Stato contro la mafia, del diritto contro l’arbitrio. E nessuno, nemmeno un sacerdote, può permettersi di calpestarla.
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