Codacons diffida il Comune di Catanzaro: "Riduca la Tari"

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  16 luglio 2019 13:27

Il Codacons, attraverso una diffida indirizzata alla Si.Eco e al Comune, chiede la riduzione immediata della Tari per gli utenti e sgravi per chi ha già pagato la tariffa sui rifiuti. «Dalle segnalazioni ricevute sono evidenti e concreti i rischi sanitari legati all’emergenza rifiuti a Catanzaro». Questo è ciò che sostiene  il vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto del Codacons.
 
A loro avviso, quella in atto è «una situazione che appare davvero insostenibile, con alcune zone della città in cui giacciono abbandonati cumuli di rifiuti mentre in diversi quartieri i contenitori non vengono svuotati con regolarità, trasformandosi in “ristoranti” per i topi, che oramai entrano anche all’interno di portoni e abitazioni». e il riferimento è tutto alla legge 147 del 2013 secondo la quale "la Tari è dovuta nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”. Esattamente ciò che, per il Codacons sta avvenendo nel capoluogo di regione.
 
Da qui la diffida alla Si.Eco e al Comune affinché sia «disposto l’immediato annullamento/sgravio in autotutela degli importi richiesti ai cittadini a titolo di Tari per l’anno 2018/19, applicando la tariffa solo nella misura del 20 per cento, così come prevede la normativa vigente». Netto l'avvertimento: «Laddove Si.Eco e Comune di Catanzaro non dovessero accogliere la nostra richiesta siamo pronti ad agire giudizialmente per ottenere l’accertamento dell’illegittimità di quanto preteso dai cittadini per un servizio che costringe i Catanzaresi a vivere tra i rifiuti che ricoprono strade e marciapiedi in centro come in periferia»

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