"I mesi passano e le chiacchiere stanno a zero. Sono passati due mesi dalle rassicurazioni pubbliche del presidente Occhiuto: “interverrò su emergenza-urgenza” e nulla è cambiato anzi, se possibile, stiamo peggio di prima. Durissimo il Codacons sulla situazione sanitaria in Calabria. Per renderci conto del rischio a cui siamo esposti - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - basta dire che oggi, per il terzo giorno consecutivo, gli interventi di emergenza nell’area del Lametino (150mila figli di un dio minore) sono garantiti da una ambulanza senza medico a bordo".
"Ovviamente rimane solo un miraggio il rispetto dei tempi di soccorso, 8 minuti nelle aree urbane e 20 per quelle extraurbane. Come dire: se l’ambulanza si trova a Girifalco oppure a Soveria Mannelli quando riuscirà a raggiungere il centro di Lamezia o i paesi dell’entroterra, grazie anche alla efficienza della rete viaria, troverà sui muri i manifesti funebri".
"Non ci sono parole per chi ha “tradito” la professione medica approvando dei protocolli che prevedono la presenza di infermieri da soli a bordo delle ambulanze - prosegue Di Lieto. Una guerra che si combatte sulla pelle dei Calabresi fomentati a scimmiottare i virologi, per poter meglio pasteggiare a fondi pubblici e diritti dei più deboli. Ma v’è di più. Si narra di piastre monouso scadute e che quelle in dotazione sulle ambulanze siano “metalliche” ovvero quelle che un infermiere, senza medico accanto, non è abilitato ad usare. Praticamente continuiamo ad essere “in braccio a Maria” mentre si pensa a costruire nuovi “Ospedaletti” scaricando le responsabilità sui Medici di famiglia per continuare a lucrare sulla nostra salute. Per citare Dante si potrebbe affermare: Galeotto fu Scopelliti e chi lo applaudiva. Del resto se paragoniamo Waterloo all’emergenza in Calabria, possiamo affermare che Napoleone, rispetto ad Occhiuto, ebbe un successo straordinario. Ma in fondo per il Presidente ha come priorità il ponte sullo stretto".
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