Codacons sollecita notifiche nulle per Coronavirus. Di Lieto: "Mentre il Governo ci invita a stare in casa, Poste invita ad affollare gli uffici"

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Francesco Di Lieto
  13 marzo 2020 12:16

Al fine di contribuire alle misure di contenimento del virus, è stato disposto che i portalettere non abbiano contatti con l’utenza. Sicuramente un provvedimento di buon senso, per la tutela della salute sia dei lavoratori che degli utenti, ma che rischia di rendere nulli migliaia di atti giudiziari, cartelle esattoriali, multe…

L’allarme viene lanciato dal Codacons, che non accetta si possa considerare “assente” chi si trova in casa.
In buona sostanza, per effetto dell’emergenza che stiamo vivendo, oggi il portalettere deve citofonare al destinatario per informarlo che, per questioni di sicurezza, il plico da recapitare verrà immesso nella cassetta postale per “impossibilità del destinatario”. Provvederà, quindi, a sottoscrivere l’avvenuta consegna, atteso che il “postino” riveste la qualità di un incaricato di un pubblico servizio.

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Se il destinatario accetta tale metodo di consegna, la cartolina attestante l’avvenuta ricezione sarà firmata dal “postino” con l’indicazione “Incaricato DPCM4320”. Se, invece, non l’accetta, l’atto si indenterà rifiutato, con tutte le conseguenze negative per il destinatario. In caso di assenza del destinatario, o laddove vi sia un soggetto differente, si procederà al rilascio dell’avviso di giacenza e, quindi, il deposito del plico  presso l’ufficio postale (dove successivamente potrà essere ritirato).

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"Ciò che avviene nella realtà è un po differente e pone seri problemi sulla regolarità delle notifiche - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - specie quando si tratta di atti giudiziari, multe, cartelle esattoriali. Ci viene segnalato come i portalettere, senza neppure citofonare, lascino l’avviso in cassetta e riportino sugli avvisi l’informativa inerenti le disposizioni di sicurezza solo sul plico che viene, successivamente, depositato nell’ufficio Postale. L’utente - che, in questi giorni, è quasi sempre è in casa - quando troverà l’avviso nella cassetta postale, si troverà dinnanzi al dilemma se infrangere le disposizioni imposte dal Governo o infischiarsene e, quindi, uscire di casa e provvedere al ritiro della raccomandata. Com’è noto l’avviso di giacenza - prosegue Di Lieto - ci informa che l’atto potrà essere ritirato presso l’ufficio postale e quindi, per terminare l’attività di notifica, sarà spedita una nuova raccomandata - che, ovviamente, seguirà la medesima procedura - per compiutamente informare il destinatario sull’avvenuto deposito.Il guaio è che dopo dieci giorni l’atto non ritirato si presume conosciuto perché la notifica si perfeziona per “compiuta giacenza”. 

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Secondo il Codacons il metodo seguito da Poste italiane è palesemente illegittimo ed espone, in maniera intollerabile, l’utenza a gravissimi rischi. Non è accettabile che venga considerato “assente” chi si trova in casa, così come non è tollerabile costringere i cittadini ad affollare gli uffici postali. Ecco perchè il Codacons ha chiesto al Governo un provvedimento che imponga una moratoria di tutte le notifiche di multe, cartelle esattoriali. "In caso contrario - conclude Di Lieto - saremo costretti a chiedere l’intervento delle Procure ipotizzando il reato di falso nell’attività notificatoria".

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