Codice rosso al pronto soccorso del Pugliese. Posti letto e servizi tagliati senza i sostituti dei precari

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images Codice rosso al pronto soccorso del Pugliese. Posti letto e servizi tagliati senza i sostituti dei precari
Azienda Ospedaliera "Pugliese Ciaccio", Catanzaro
  08 ottobre 2019 12:15

di GABRIELE RUBINO

«La chiusura dell’attività dell’Osservazione breve intensiva, la chiusura dell’attività in Medicina d’Urgenza con 12 posti letto, che nel 2018 ha effettuato 897 ricoveri». È uno stralcio del bollettino da guerra stilato ed inviato ieri del direttore del Dipartimento Emergenza ed Accettazione (DEA), Giuseppe Masciari. Lo scenario devastante è la conseguenza dell’ultimo decreto sulle assunzioni del commissario della sanità regionale che per il Pugliese-Ciaccio si traduce in una perdita netta complessiva di 149 unità fra medici, infermieri, Oss e tecnici. I “precari” che rischiano il licenziamento sono aumentati perché con il Dca 135 per il Pugliese-Ciaccio posti precedentemente autorizzati non lo sono più (Leggi qui). Se già la perdita dell’Obi (area che consente di prevenire ricoveri inappropriati o comunque si temporeggiare in attesa del posto letto) sarebbe un duro colpo perché viene meno la camera di compensazione che filtra meglio gli ingressi al pronto soccorso dell’ospedale contenendo l’eccessivo sovraffollamento, la situazione nel resto del dipartimento non è rosea. Stando alla proiezione di Masciari sarebbero a rischio anche alcuni posti letto in Rianimazione e Cardiologia, così come il blocco operatorio risentirà di una riduzione del numero degli interventi.

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IL PERSONALE A TEMPO DETERMINATO NON SOSTITUITO CHE CREA UN BUCO NEL REPARTO- È quindi codice rosso (anzi, “1”, con la riforma voluta dall’ex ministro Giulia Grillo) fra i reparti con più carico di lavoro nell’area centrale della Calabria e con il più alto tasso di attrattività di pazienti “complessi”. I conteggi del primario con il personale a tempo determinato costretto all’uscita, nel reparto di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Pronto soccorso, sono presto fatti: meno 7 medici sugli attuali 22, quando ce ne vorrebbero da standard nazionali 32; meno 19 infermieri sui 53 attuali, quando le necessità ne imporrebbero 59 e meno 3 operatori socio-sanitari su un contingente di 26 quando ne sono richiesti 31. Il problema per ora non ha soluzione perché le unità a tempo determinato che saranno mandate a casa, per ora, non possono essere sostituite. 

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IL PRONTO SOCCORSO PRONTO AD ESPLODERE- In generale, il pronto soccorso del Pugliese tornerà ad esplodere. Il sovraffollamento, secondo quanto scrive il primario, porterà all’aumento di pazienti che lasciano il pronto soccorso senza cure, il prolungamento dei tempi di attesa, errori sanitari perché il personale è impiegato nella cura simultanea di più pazienti, il blocco della ambulanze per l’impossibilità di trasbordare il paziente nella propria lettiga, il venir meno della salute degli stessi operatori costretti a turni fino a dodici ore. «La carenza del personale del Dipartimento di Emergenza – scrive in conclusione Masciari- è un problema istituzionale, di tutto l’ospedale», incidendo sul flusso complessivo dei pazienti. L'allarme in questo dipartimento si associa alle situazioni critiche che si verranno a creare in altri dove si prefigurano tagli ai posti letto e ai servizi. Lo spettro è di un ospedale che nelle prossime settimane sarà fortemente ridimensionato.  

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