Coldiretti: "Il glifosato zero in Calabria, scelta vincente che guarda al presente e futuro"

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coldiretti
  07 febbraio 2020 15:20

La Regione Calabria  nei  Disciplinari di Produzione Integrata delle infestanti e pratiche agronomiche a partire dal 2016 ha eliminato il  “glifosato” e l’agricoltura calabrese si è qualificata sui mercati con  produzioni  “glyphosate zero” e, confermando  alti standard qualitativi, si è resa garante della sicurezza alimentare:  questo ha inciso notevolmente sulla valorizzazione delle nostre produzioni.

Per altro il glifosato può essere utilizzato, ma non è consentito a chi beneficia del premio relativo alla misura 10 del PSR Calabria; pertanto, chi incassa il premio non può usare l’erbicida, chi utilizza il glifosato viceversa non può ottenere il premio. La richiesta di #StopGlifosato è stata sostenuta da  una coalizione composta 45 associazioni, tra cui SlowFood, WWF, Legambiente, Greenpeace, Touring Club, Lipu e Federbio. La molecola in Calabria – continua Coldiretti – può essere usata come diserbante, ma per le sole colture intensive e non per quelle che rientrano appunto nei disciplinari di produzione integrata che si avvalgono di fondi pubblici.

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La Iarc - l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’autorevolissima Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS), ha catalogato il “glyphosate” tra le sostanze potenzialmente cancerogene. La deroga dell’UE fino al 2021, entro certe soglie e con determinate precauzioni per chi lo maneggia,  si è basata su un dossier confezionato dalla casa produttrice dell’erbicida: e questo è quanto dire! Ricordiamo ancora – prosegue - che  negli Usa l’azienda produttrice della molecola è stata condannata a pagare  289 milioni di dollari a favore di uomo ammalato di  tumore. Siamo preoccupati e lo abbiamo denunciato,  anche per l’utilizzo spropositato dell’erbicida lungo i binari della ferrovia e ai cigli delle autostrade. In Italia ad esempio - aggiunge Coldiretti – si stanno moltiplicando i contratti di filiera tra le principali aziende alimentari produttrici di pasta  e i coltivatori nazionali privilegiando per la produzione dell’elemento principe della dieta mediterranea il grano italiano tanto è che le importazioni di grano canadese al glifosato, dal Canada sono crollate di oltre il 50% con benefici per le nostre aziende".

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“Glifosato zero” – conclude Coldiretti – oltre ad essere condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini/consumatori è una scelta vincente che guarda al presente e al futuro e ci accredita sempre di più come regione green".

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