di CARMINE MUSTARI
Il sodalizio culturale “Taberna radici ed oltre” annuncia il termine dei lavori relativi all’iniziativa “Una storia a colori”, parte integrante del più ampio progetto “ColoriAmo la Città”.
"Già nell’anno di costituzione, - afferma Nadia Pullano presidentessa del sodalizio - il 2013, l’assemblea dei soci si trovava ad affrontare la compilazione di una prima bozza di programma da sviluppare nel biennio immediatamente successivo, all’interno della quale inserire le proposte considerate più valide provenienti da un’urna di idee a dir poco colma. Tra le varie che hanno attirato la nostra attenzione, sicuramente quella di intervenire su alcune precise aree della nostra cittadina in opera di riqualificazione e, in questo specifico caso, nella zona di Via Trento, uno degli snodi principali e più antichi che dal centro storico conduce al quartiere di Santa Barbara, con la precisa intenzione di creare elementi materiali e duraturi, collegamento tra “passato, presente e futuro” e accompagnino i fruitori nella passeggiata per le vie più antiche di Taverna. Il suddetto progetto ben racchiude il significato dei simboli che compongono il logo di “Taberna, radici e oltre” e che intendono sottolineare esattamente l’importanza del suddetto concetto, affinché le nuove generazioni possano crescere consapevoli delle proprie coscienze e le precedenti possano ancora riconoscersi nei propri valori fondanti. Il lavoro progettuale si è rivelato sin da subito articolato e in alcuni punti complesso: l’intenzione è sempre stata quella di regalare agli occhi del fruitore un resoconto storico di semplice lettura e comprensione che potesse raccontare attraverso le immagini la millenaria storia di Taverna, partendo dalle origini leggendarie legate al mito troiano per arrivare sino ad uno dei nostri concittadini più illustri, quale Mattia Preti".
I murales raccontano: Lo sbarco delle tre sorelle di Priamo, re di Troia, (Astiochena, Medicastena, Attilia) sulle
coste dell’attuale Uria; la fondazione dei primi tre nuclei abitativi, quali Palepoli, Atenapoli, Erapoli; l’ istituzione della fiera di Trischene, rinomata in tutta la Magna Grecia, che raccoglieva mercanti provenienti anche dall’estero (in particolar modo l’ Oriente); in un unico spazio: la nomina del primo Vescovo di Trischene, Gilio (databile, secondo la Cronica di Taverna del Galas, al 51 d.C.); la distruzione del nucleo cittadino durante l’incursione Saracena nel IX sec.d.C. e conseguente trasferimento dei sopravvissuti dal mare ai colli quasi montani (Taverna Vecchia); San Falco, la cui importanza ha generato in epoca moderna il gemellaggio con la cittadina abruzzese di Palena; Gian Lorenzo Anania (geografo e teologo, 1545-1609), Marcello Anania (vescovo di Nepi e Sutri, precettore di Mattia Preti, - 1670), Bonaventura Poerio (Vescovo di Salerno, 1648-1722); - i fratelli Gregorio e Mattia Preti, grazie ai quali ancora oggi il nome di Taverna riecheggia nelle stanze dell’arte. Per rendere possibile l’ intenzione di raccontare il passato il sodalizio ha scelto il fenomeno artistico moderno della Street Art, affidandoci, dopo attenta selezione, alla mano della Crew dei Brokers di Catanzaro, con cui abbiamo continuato a mantenere viva la collaborazione e alta la stima attraverso il legame, prima professionale, poi umano con l’artista Claudio Chiaravalloti, che ben ha dato dimostrazione di quanto alto possa essere il potenziale delle giovani risorse che il territorio calabrese offre.
"Le difficoltà nell’affrontare la realizzazione materiale del progetto – ha poi concluso Nadia Pullano - sono state diverse, in particolar modo, purtroppo, concentrate sul versante economico che ben si sa è sempre limitatamente disponibile per piccole realtà associative come la nostra. La mancanza di ulteriori fondi e spazi di cui poter usufruire ci ha portati, infatti, alla scelta di incastonare più personaggi all’interno della stessa cornice (in particolare nel penultimo murale), cosicché almeno il passaggio dalla nascita dei tre nuclei alla Taverna Montana in cui ancora oggi risiediamo, potesse essere raccontato. Il progetto di “ColoriAmo la Città” è ancora vasto e ricco di iniziative, di cui in passato ci siamo trovati a proporre, nella speranza, un giorno, di poter affrontare una nuova sfida. Ma ad oggi, 2020, a distanza di cinque anni dall’inaugurazione del primo murale, grazie al sostegno di enti fondamentali quali, l’Amministrazione Comunale in primis, la BCC- Banca del Catanzarese, l’Avis Presila ODV e tutti coloro che materialmente hanno contribuito alla realizzazione fisica dell’opera (citarli tutti sarebbe impossibile!), possiamo dire di aver raggiunto un obiettivo importantissimo per la nostra associazione".
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