Il sindaco Sergio Abramo ha adottato un'ordinanza con cui proroga il lockdown del Comalca per altri due giorni. Le attività resteranno sospese fino all'intera giornata di domenica. Un provvedimento che ha fatto leva sulla comunicazione dell'Asp di Catanzaro secondo cui l'attività di screening per essere completata (quindi conoscere l'esito dei tamponi) si sarebbe ultimata soltanto entro "due giorni", quindi entro domenica 4 ottobre.
La notizia non è stata accolta 'benissimo' da tutti gli operatori del principale mercato ortofrutticolo all'ingrosso calabrese. La positività al Covid-19 interessa in particolare il titolare di un'azienda, ora ricoverato nell'ospedale Pugliese, e alcuni suoi dipendenti. In totale le aziende 'ospitate' dal Comalca sono 23. Se la chiusura fino a venerdì poteva essere 'assorbita', visto l'allarme creatosi in questi giorni attorno alla struttura, alcune ditte sono contrariate per il protrarsi del blocco. Speravano, almeno quelli certificati come negativi da test, di poter riaprire i battenti già da domenica. Invece non sarà così. Una giornata di vendita per le aziende più grandi del consorzio può valere anche 30 mila euro di ricavi, per una media la cifra si aggira attorno alla metà. Più prosegue lo stop alle attività e "maggiori saranno le perdite", spiega un operatore del Comalca, in rappresentanza di alcuni colleghi, che contesta l'allungamento dei tempi originariamente previsti dall'Asp. "I tempi, come accaduto per altre situazioni, potevano essere più stretti e consentirci di tornare al nostro lavoro. Perché l'Asp ci mette tanto?", si domanda.
"Subiamo danni economici molto importanti. Ricordiamo che al Comalca lavorano circa 300 persone e l'indotto riguarda quasi un migliaio", prosegue il titolare di una ditta che si aspettava che la faccenda potesse chiudersi molto prima senza ulteriori giornate di sospensione della vendita. Nonostante l'ordinanza sindacale parli chiaro, undici consiglieri comunali (LEGGI QUI) hanno chiesto ad Abramo di riaprire l'attività già da domenica. Gli operatori più agguerriti sono pronti a forme di proteste davanti al dipartimento di Prevenzione dell'Asp già da oggi. (g.r.)
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