Comalca. Cresce il fronte della sfiducia al presidente Rotundo e al direttivo. Gigliotti: "Come possono continuare a prendere decisioni?"

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Giovanni Gigliotti
  21 novembre 2020 14:15

Cresce il numero delle aziende agroalimentari che hanno  "firmato" la sfiducia al presidente del Comalca Palmino Rotundo e al direttivo (Lorenzo Russo, Nicola Trombetta, Sergio Gigliotti e Felice Rocca), sollecitando in tempi brevi  le elezioni dell'Associazione Grossisti (Assingort).

Ma nonostante siano ormai 13 le aziende - sulle complessive  21 -che hanno sollecitato le dimissioni dell'attuale dirigenza,  l'attività  del Consorzio Mercato Agroalimentare della Calabria prosegue come se nulla fosse. 

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"Nessuna data per le elezioni è stata stabilita - spiega Giovanni Gigliotti, portavoce delle aziende che hanno sfiduciato il presidente e il direttivo -  anzi  si sta programmando il calendario delle apertura e chiusure del Mercato per l'anno 2021". 

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Nulla, dunque. "Tra l'altro - spiega Gigliotti - non sono stati consegnati neanche i verbali delle assemblee così come abbiamo chiesto. Se tra qualche giorno la nostra richiesta continuerà ad essere inascoltata  li chiederemo attraverso un legale".  E infatti  giace "senza far rumore" la pec inviata da Gigliotti al presidente Rotundo dove si richiedevano di documenti.

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"Siamo arrivati a ciò perché le nostre richieste, verbali e in modo molto bonario, sono state oltre che inascoltate , accantonate, come se fossimo quasi degli “invisibili”, agli occhi del direttivo, quando invece siamo la maggioranza. Riteniamo che tale comportamento, sia non solo anticostituzionale, ma soprattutto sia il campanello d’allarme di una situazione egemonica ,non limpida e non accettata dalla maggioranza degli operatori. Come se non bastasse, siamo venuti a conoscenza del fatto che il direttivo Ass.ing.ort stia- ricorda ancora  Gigliotti -  da qualche giorno decidendo gli orari delle sessioni mercatali per l’anno 2021. Ora la nostra domanda è: “ Come possono un direttivo e  un presidente sfiduciati continuare a prendere decisioni se le stesse non rispecchiano le volontà dei più ?”. Chiediamo , essendo il centro agroalimentare il più grande polo di approvvigionamento della Calabria e uno dei primi nel sud Italia per movimentazione di merce, che qualcuno ci ascolti , affinché questa situazione si possa risolvere nel più breve tempo possibile e soprattutto che ci venga riconosciuto il DIRITTO AL VOTO, vivendo in una democrazia e non in una dittatura, come invece sembra".

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