Un terzo dei convittori alloggerà nella sede storica, in stanze singole con bagno ad uso esclusivo; i restanti due terzi verranno sistemati nelle vicinanze, in una struttura alberghiera che sarà designata dalla Provincia di Catanzaro
26 settembre 2020 15:16di VALENTINA CELI
“Nelle condizioni attuali la scuola è uno dei luoghi più sicuri, ma solo nel momento in cui si rispettano le regole di distanziamento sociale anche fuori”. A dirlo è la dirigente scolastica del convitto Galluppi di Catanzaro, Cinzia Scozzafava, che proprio in queste ore è alle prese con gli ultimi preparativi prima della riapertura di lunedì 28. Risponde così ai dubbi dell’opinione pubblica: “Il rischio di contagio a scuola è pari a quello di un qualsiasi altro luogo ad alta concentrazione di presenze, quindi sta alla responsabilità individuale di ciascuno di noi prevenire comportamenti dannosi”.
Da mesi si discute se sia il caso di riprendere con la didattica in presenza, e adesso che lentamente tutti gli alunni stanno tornando in classe si deve fare i conti non solo con il rischio di contagi, ma anche con le continue polemiche: dai banchi alle nuove norme da seguire, tutto è stato messo in discussione. Il Ministero dell’Istruzione ha emanato le linee guida, ma poi è spettato a dirigenti scolastici ed enti locali capire come attuarle in base alle singole specificità degli istituti.
E infatti al Galluppi, che è sede del convitto nazionale, e che ogni anno ospita studenti calabresi ma anche da fuori regione, ci si è adoperati che ai ragazzi non venisse a mancare la possibilità di usufruire di questo importante servizio, nonostante gli spazi abitabili siano stati ridotti, onde evitare contagi. Un terzo dei convittori alloggerà nella sede storica, in stanze singole con bagno ad uso esclusivo; i restanti due terzi verranno sistemati nelle vicinanze, in una struttura alberghiera che sarà designata dalla Provincia di Catanzaro.
“In questi mesi ho sentito forte la responsabilità – dichiara Scozzafava - sia verso il personale che verso le famiglie e gli alunni, ma ho fatto tutto quello che era in mio potere per rendere sicuro il rientro a scuola, adattando i nostri spazi alle nuove necessità”.
Oltre ad adottare il distanziamento in ogni aula con segnaletica ad hoc e a fornire igienizzanti e protezioni, particolare attenzione sarà data alla scuola dell’infanzia: i più piccoli saranno divisi in gruppi di 10-11 bambini, seguiti sempre dallo stesso insegnante, che dovrà adottare mascherina e visiera. Non si potranno portare giocattoli da casa e si utilizzeranno solo quelli presenti a scuola, che verranno di volta in volta sterilizzati. Banditi peluche e giochi in tessuto, troppo difficili da sanificare.
In quello che è stato un percorso ad ostacoli verso la riapertura, Scozzafava afferma di aver sempre mantenuto un rapporto stretto con le famiglie degli allievi e soprattutto con docenti e collaboratori scolastici, anche per sensibilizzarli ad adottare i giusti atteggiamenti. “Il virus cammina perché siamo noi, coi nostri comportamenti, a farlo propagare. Quando si è a contatto coi bambini l’attenzione dev’essere ancora maggiore. Per questo, da dirigente, ho invitato il personale a sottoporsi ai test sierologici: dobbiamo sentire tutti il dovere civico di agire nel miglior modo possibile”.
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