di PAOLO CRISTOFARO
"Sia nella giornata di ieri che nella giornata di oggi sono emerse situazioni di realtà imbarazzati per lo Stato, per cui o lo Stato decide di investire concretamente e seriamente su questi territori - perché c'è un emergenza - oppure qui possiamo fare tanti convegni senza che nulla cambi". Con questa parole il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra, ha parlato ai giornalisti al termine della seconda giornata di audizioni nel capoluogo calabrese. Oggi, oltre al Procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, anche Don Ennio Stamile (Libera), Andrea Dominijanni (testimone di giustizia), i commissari prefettizi dell'Asp e le parti sociali.
"Oggi in particolare ci siamo concentrati sulla provincia di Vibo, che il 19 dicembre scorso è stata interessata dall'operazione "Rinascita-Scott", che è stata in termini quantitativi, ma anche qualitativi, gigantesca. Grazie a quell'operazione tutta l'Italia ha capito che la parola 'Ndrangheta non può essere associata solo alla provincia di Reggio Calabria. L'area del Vibonese è cresciuta in misura esponenziale. Abbiamo ripercorso anche alcune vicende relative a Pantaleone e Luigi Mancuso. Si deve investire in questi territori difficili, perché segnati da particolare arretratezza e chiusura", ha spiegato Morra. "Non possiamo permettere, per esempio, che ci siano nella spesa pubblica possibilità di infiltrazione così come è emerso dagli scioglimenti di aziende sanitarie territoriali. Su sei scioglimenti di aziende sanitarie, cinque si sono verificati in Calabria", ha sottolineato Morra.
"Con tutta probabilità - regole per il Covid-19 permettendo - è nostra intenzione in termini ragionevolmente brevi - fare noi un sopralluogo a Vibo senza convocare qui le amministrazioni vibonesi, perché è necessario testimoniare su quei territori, su quelle zone di terra ancora insanguinate da fatti criminosi, la presenza forte dello Stato che non arretra, anzi avanza", ha rimarcato con forza il Presidente della Commissione. "Ieri con il Procuratore Gratteri abbiamo ripercorso la presenza di locali di 'Ndrangheta in tutto il mondo. E' l'organizzazione più diffusa capillarmente nel mondo", ha detto. "Locali di 'Ndrangheta ci sono in Piemonte, Emilia, Trenino, Liguria, Umbria, Val D'Aosta, Lazio. Non avendola combattuta a sufficienza, la cosiddetta 'malapianta' si trova ovunque ora", ha segnalato a seguire.
"Le organizzazioni criminali non hanno problemi a legarsi alle imprese private. Con evidenze giudiziarie si è visto come mafiosi si erano infiltrati nel settore della riscossione crediti, ad esempio. Un ambito nel quale lo Stato dovrebbe imporsi. Imprenditori sani, invece, per ottenere più rapidamente crediti che altrimenti si avrebbero con più tempo, si rivolgono a compagini criminali", secondo Morra. Circa la questione della carenza di personale negli uffici giudiziari, ha rimarcato la necessità di un maggiore impegno istituzionale. "Ci sembra che quelli requirenti siano stati penalizzati. Alcuni calcoli non sono stati felicissimi. Adesso, io ed altri parlamentari, ci siamo impegnati a sottoporre al Ministero il problema della necessità di attenzione su questi temi. Se i cancellieri della Procura sono zero, qualche problema ci sarà. Il dato requirente viene penalizzato dall'impossibilità di svolgere l'azione amministrativa", ha concluso.
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