Fare del proprio corpo uno strumento utile ad imprimere un segno di cambiamento autentico sulla realtà quotidiana.
Questa la filosofia attorno a cui “Compagnia Studio Danza“ ha costruito lo spettacolo di fine anno accademico intitolato “Danzare per riscrivere il mondo” (parafrasando lo scrittore Fabrizio Caramagna).
Gli allievi della scuola professionale di danza catanzarese, la cui direzione artistica è a cura del Maestro Gyula Molnàr (primo ballerino dell’Opera Ungherese di Cluj), lo scorso 9 luglio hanno fatto vibrare le tavole del palcoscenico del Teatro Politeama “Mario Foglietti” di Catanzaro, portando in scena il frutto di un intenso anno di lavoro.
Cuore pulsante del percorso tecnico ed emotivo proposto al pubblico è stato come di consueto il repertorio classico, imprinting essenziale per un danzatore, sotto il profilo personale e professionale, a partire dalla preparazione fino alla resa scenica, considerato come ”Compagnia Studio Danza” abbia fatto della pura impostazione accademica (in cui si fondono studio, dedizione e spirito di sacrificio) il proprio marchio di fabbrica.
Gli allievi dei corsi avanzati hanno fatto confluire il loro impegno confrontandosi con una delle creazioni maggiormente note del coreografo russo George Balanchine, uno tra gli artisti più influenti del XX secolo, intitolata “Who Cares?”, una suite danzante in grado di coniugare limpidezza musicale e movimento travolgente.
Un viaggio in cui l’intesa di gruppo si è intervallata con il carisma delle ballerine soliste: Giulia Cricelli che grazie alla formazione maturata con “Compagnia Studio Danza “ha potuto diplomarsi all’Accademia capitolina “ Art Village” diretta dal Maestro Luciano Mattia Cannito, abilitandosi all’esercizio professionale di danzatrice in danza classica, moderna e contemporanea, Giulia Daniele (entrambe esibitesi nella cornice di “Who Cares?”), Diana Gadzhieva (con “Requiem”) e Debora Nisticò (che danzando “Notturno” ha offerto uno spaccato di repertorio neoclassico, rendendo omaggio al coreografo statunitense, John Neumeier).
Ad amplificare l’incanto della serata, la spontaneità dei piccoli allievi e dei giovanissimi ballerini che hanno ridato linfa all’avventura di “Aladdin,” una storia di contaminazione tra mondi diversi, capaci di unirsi in nome dell’amore.
L’universo classico, sapientemente intessuto con le coreografie dei Maestri Gyula Molnàr e Carmen D’Angelo è entrato inoltre in contatto con altre atmosfere della danza.
L’impronta coreografica del Maestro Giordano Novielli (docente di danza contemporanea all’Accademia Nazionale di Danza di Roma) ha fatto eco al cosmo cinematografico e all’estro artistico delle coreografe Pina Bausch e Carolyn Carlson. Una sinuosità che ha poi ceduto il passo all’energia dell’hip hop scatenata dalla Maestra Vanessa Aiello, cristallizzando quanto sosteneva il coreografo francese Maurice Béjart nell’affermare che “danzare vuol dire soprattutto comunicare, unirsi, incontrarsi, parlare con l’altro dalla profondità del suo essere. Danza è unione: da persona a persona, da persona all’universo, da persona a Dio".
Il desiderio di dar spazio a stili differenti, ha confermato la passione e la competenza con cui “Compagnia Studio Danza” opera da trent’anni sul territorio cittadino e regionale, riuscendo a consolidare e ottenere collaborazioni e riconoscimenti nazionali e internazionali.
Una missione artistico- culturale dunque, pronta a rigenerarsi a partire da settembre (con l’inizio del nuovo anno accademico) nel solco della disciplina votata alla bellezza.
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