di GABRIELE RUBINO
I conti si fanno sempre alla fine. Le battaglie principali si decideranno fra due settimane al ballottaggio, quindi occorre aspettare. Certo è che chi si aspettava qualche indicazione più 'regionale' dal voto delle Comunali del 20 e 21 settembre, al netto delle 'complicazioni' territoriali, non può negare alcuni fatti con i dati che sono ormai in via di consolidamento. Forza Italia, come si è affrettata a dire il presidente Jole Santelli (nelle vesti di coordinatrice regionale, oltre che nazionale del partito azzurro), è la forza che ha mostrato più salute in questa fase. A Reggio Calabria Antonino Minicuci, il candidato scelto direttamente da Matteo Salvini, se la giocherà al secondo turno con Giuseppe Falcomatà grazie alla stabilità della lista forzista (prima della coalizione con l'11%), meno della metà da quanto raccolto dalle truppe leghiste. A Crotone, i leghisti hanno raccolto ancora meno (3,5%), a San Giovanni in Fiore l'azzardo solitario su Antonio Lopez è valso il 2,75% e l'ultimo posto in contrapposizione della scelta del centrodestra (della Santelli) ricaduta su Rosaria Succurro, che se la giocherà fra quattordici giorni. Poche consolazioni: a Taurianova con Roy Biasi che parte in vantaggio al ballottaggio e la segreteria regionale ci ha tenuto a usare il pennarello sull'affermazione di Pietrantonio Cristofaro a Girifalco. E se in questa tornata, dove si è votato nelle altre Regioni, Fratelli d'Italia è stato l'unico partito a crescere, in Calabria tiene botta nelle principali contese e punterà su Giancarlo Lamensa che parte in vantaggio sull'uscente Domenico Lo Polito a Castrovillari.
Tornando a Reggio Calabria, i fari di Minicuci e Falcomatà saranno puntati sulla "strada" di Saverio Pazzano e soprattutto su Angela Marcianò, arrivata terza con circa il 14% delle preferenze da sindaco. L'ex assessore nella Giunta Falcomatà è stata comunque capace di raccogliere più del doppio dei voti delle sue liste grazie al disgiunto. A Crotone, il Pd si era fatto male da solo prima della presentazione delle liste, con il risultato di inibire l'uso del simbolo. Nonostante l'accordo con Enzo Sculco, Danilo Arcuri è tagliato fuori dal ballottaggio che sarà fra Antonio Manica del centrodestra e il 'civico' Vincenzo Voce.
Dove è stato premiato di più il civismo non ha attecchito il populismo vecchio stampo. I Cinque Stelle arrivavano da continue batoste nelle elezioni locali. Il trend non è cambiato nemmeno in questa circostanza. Nelle piazze principali dove è stato sfoggiato il candidato e il simbolo pentastellato, ambedue sono stati relegati dagli elettori alla marginalità. A Crotone Andrea Correggia sotto al 5%, A Reggio Fabio Foti ha raccolto poco più del 2%, a Castrovillari Pino Campanella non ha superato il 7% e a Girifalco il quasi 8% Luigi Antonio Stranieri non è servito ad evitare l'ultima piazza.
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