di FRANCESCO DI LIETO
La storia siamo noi - cantava de Gregori - nessuno si senta escluso. Ed infatti al tavolo per decidere il futuro di Catanzaro sono stati invitati proprio tutti…parliamo dei consiglieri comunali che - secondo l’ipotesi accusatoria - avrebbero depredato le casse comunali.
Gli stessi consiglieri nei cui confronti il Comune di Catanzaro ha inteso costituirsi parte civile per chiedere loro i danni. Sembra davvero un paradosso. Quell’esercito di consiglieri contro cui il comune chiede i danni per i loro comportamenti, vengono investiti dell’onere di determinare il futuro della città.
Certo, le eventuali responsabilità penali dovranno essere provate nelle aule di giustizia e, fino ad una sentenza definitiva chiunque deve ritenersi innocente. Tuttavia ci chiediamo se davvero Catanzaro ed i catanzaresi vogliano attendere supinamente le decisioni di un Tribunale, prima di intervenire. Se davvero partiti e movimenti preferiscano inchinarsi a logiche perverse che finiscono per renderli prostitute rispetto a pacchetti di voti.
Perché se così fosse, verrebbe sancita la totale subalternità della politica alla magistratura e l’assoluta incapacità di far “pulizia”, preferendo nascondersi dietro l’assenza di una sentenza di condanna. Riteniamo un segnale di doveroso rispetto verso i cittadini e verso le istituzioni, che tutti gli amministratori coinvolti nell'ambito di inchieste giudiziarie siano chiamati a fare un passo indietro.
Purtroppo a queste latitudini la questione morale non si pratica …si predica.
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