"Io mi sento il candidato del centrosinistra crotonese. Sono stato scelto dalla assemblea cittadina del Pd, sono un dirigente del partito e non posso che rappresentare l'anima del centrosinistra".
Lo ha detto Danilo Arcuri, candidato sindaco della coalizione composta dalle liste che fanno capo al movimento di Enzo Sculco (Laboratorio Crotone, Democratici e Progressisti, i Demokratici), al Pd cittadino (senza il simbolo visto che il commissario provinciale del partito non lo sostiene) ed alla civica 'Crotone è dei crotonesi' rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della presentazione del programma elettorale. Il candidato sindaco ha anche tenuto a precisare la propria posizione rispetto a quella dell'ex primo cittadino Ugo Pugliese visto che le liste che lo appoggiano sono quelle che sostenevano l'ex primo cittadino. "Io mi chiamo Danilo Arcuri - ha aggiunto - sono abituato a pensare con la mia testa. Del passato non mi interessa e poi mi pare che il grosso della ex amministrazione comunale sia nella coalizione del centrodestra. Forse il vero rinnovamento siamo noi".
Assieme alla segretaria cittadina del Pd, Antonella Stefanizzi, Arcuri ha illustrato il suo programma i cui punti sono collegati da una idea principale. "Crotone città di tutti non è solo uno spot - ha spiegato il candidato sindaco - è un programma che vuole creare una città inclusiva attraverso un patto sociale. In questo momento a Crotone manca la coesione: noi vogliamo che Crotone torni ad essere protagonista dell'intera area. Noi crediamo in una Crotone città metropolitana".à "La macchina amministrativa - ha sostenuto - è sottodimensionata. Dobbiamo dotarla di più personale valorizzando quello esistente. La macchina amministrativa deve avere un numero adeguato di persone per funzionare. L'organico deve essere almeno di 400 unità". Arcuri non si è detto preoccupato della situazione finanziaria del Comune al quale la Corte dei Conti ha bloccato la spesa. "La Corte dei conti - ha sostenuto - ha fatto le sue osservazioni sui bilanci del 2014 e 2015. La nostra è una situazione ereditata quindi dalla giunta Vallone. Non credo che ci sia un pericolo di dissesto finanziario perché c'è già un piano di rientro presentato".
"Da tecnico ho guardato allo stato dell'arte. Nelle casse comunali ci sono doti finanziarie importanti per 170 milioni di euro con le quali si possono costruire sviluppo ed opportunità. Sono somme vincolate che devono restare a Crotone. Dico questo perché - conclude - sono preoccupato per le elucubrazioni mentali che arrivano da altre parti e che vorrebbero usare questi soldi per scopi diversi e per isolare ancora di più Crotone".
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