Si è tenuta all’è Hotel di Reggio Calabria la conferenza stampa di presentazione della lista 5 stelle, guidata dal candidato sindaco Fabio Foti.
È stato lui a moderare l’evento e ad introdurre e accogliere il viceministro Laura Castelli, il senatore Fabio Auddino e il deputato Riccardo Tucci; quest’ultimo, facilitatore per i rapporti interni, ha fortemente voluto in questi mesi la costituzione di una lista pentastellata in quella che lui continua a guardare come città metropolitana. Da qui la scelta di coinvolgere un cospicuo gruppo di candidati provenienti dalla provincia.
Scelte che non si sono mai basate sulla conta dei voti, ma sulla costituzione di un gruppo forte nelle idee che fosse rappresentativo di una linea politica maturata e consolidata negli anni.
Tucci nel suo intervento ha ricordato lo stile della campagna elettorale: «Noi non chiederemo mai voti sulla conoscenza personale, neanche agli amici. Li chiederemo sulla base di un programma, che è l’unico biglietto con cui ci presentiamo oggi ai cittadini reggini».
Atteso l’intervento della Castelli che ha smentito categoricamente le dichiarazioni di qualche giorno fa del sindaco Falcomatà che aveva affermato di aver salvato la città dal debito ingiusto.
Fabio Foti ha poi spiegato i dieci punti che sintetizzano il programma, soffermandosi sulla necessità di investire sull’aeroporto, che dovrebbe divenire aeroporto del mediterraneo, ridando la centralità dei trasporti al Sud. Un progetto che va di pari passo con il rafforzamento della rete di trasporto interna e provinciale.
Ha poi ribadito la necessità di creare sinergie per la promozione dei prodotti locali; la necessità di coinvolgere i cittadini nelle scelte della pubblica amministrazione; l’immissione nell’economia reggina di una moneta complementare, sulla scia degli ottimi risultati ottenuti dal Sardex; l’attivazione del reddito energetico comunale per abbassare – se non eliminare – le tasse dei cittadini.
Forte è stata la presa di posizione di Fabio Foti sulla questione ndrangheta, definendo Reggio Calabria e la sua provincia il quartier generale della malavita. «Il nostro è l’unico programma elettorale in cui troverete scritta la parola ndrangheta, dobbiamo impedire che la pubblica amministrazione sia ad essa permeabile».
I lavori si sono conclusi con la presentazione dei candidati.
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