Rosario Bressi, "ancora prima delle amministrative, un disastro per Italia Viva". Il dirigente nazionale del partito renziano, attacca la gestione politica nella presentazione delle liste alle elezioni comunali.
Come noto, il 21 settembre in ben 17 comuni della provincia di Catanzaro si rinnoveranno gli organi amministrativi e si sceglieranno 17 nuovi sindaci.
"Il periodo particolare che stiamo attraversando e che attraversa la politica, e quindi i partiti, imporrebbe condivisione, prudenza e linearità. Tuttavia - scrive Bressi - consegna al partito, di cui mi onoro di essere dirigente nazionale, un dato sconfortante e sicuramente non in linea con l’entusiasmo e le aspettative dei propri militanti".
Nella nostra provincia, dai dati di cui sono in possesso, a parte qualche sparutissima e circoscritta presenza di nostri iscritti, non vi è traccia - denuncia - di rappresentanti che concorrano, non già a diventare Sindaco, ma anche solo come consiglieri comunali. Eppure in alcuni contesti comunali sarebbe dovuta essere forte, dal punto di vista della rappresentanza politica-istituzionale, la presenza di Italia Viva. Penso, ad esempio al Comune più grande di quelli chiamati al voto il 21 settembre. A Soverato, terra di importanti dirigenti provinciali del partito e di altissimi rappresentanti istituzionali, di Italia Viva non c’è traccia. Da dirigente nazionale mi sarei aspettato, ma ritengo non solo io, che la rappresentatività politica tanto magnificata sulla stampa e sui social, si dispiegasse con forza su un territorio che, ripeto, vede residenti forse i più alti rappresentanti del partito a livello locale e provinciale. Purtroppo tutto ciò non c’è stato con mia grandissima sorpresa e amarezza".
"Così come è da stigmatizzare fortemente ciò che è successo nell’altro grande centro dove si voterà: Girifalco. Proprio a Girifalco dove con forzature e giochetti politici dal sapore antico, bypassando il locale Comitato cittadino nato in tempi non sospetti, qualche novello “campione” ha pensato - attacca - dapprima di annunciare la presenza del simbolo del partito con tanto di nomine bizzarre, per poi, mestamente, cadere nell’oblio del silenzio allorquando il simbolo del partito non è stato presentato destando non poca ilarità".
"Due casi emblematici- commenta - di una conduzione politica forzata, imposta e autoreferenziale che, come nelle migliori tradizioni paga dazio all’improvvisazione e all’arroganza. Due episodi con un’unica matrice. Due flop annunciati che sono diventati tali già in questa fase senza aspettare l’esito del voto. I miei più amari “complimenti” a chi ha condotto i giochi. E come ha già scritto qualcuno qualche mese addietro, la coerenza non è una condizione dell’anima, tuttavia, se è unita all’incapacità, diventa foriera di danni politici che nemmeno una nomina ministeriale può bastare a cancellare".
"Mi auguro soltanto che i soggetti responsabili di tali “fallimenti” politici ne traggano le conseguenze prima di fare altri danni politici nei prossimi mesi. Se dopo un anno dalla nascita del partito non si è capaci di fare una lista o presentare candidati alle elezioni comunali del proprio comune e del proprio territorio pur rivestendo importantissime cariche politiche e istituzionali, vuol dire, evidentemente, che le prospettive - conclude - per il mio partito sono molto più nere del più triste dei sondaggi.
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